La Nuova Sardegna

Carloforte, una giornata con Gianni Morandi nel paese diventato set

di Alessandro Pirina
Gianni Morandi a Carloforte
Gianni Morandi a Carloforte

Il cantante, che sta girando la fiction "L'isola di Pietro" per Mediaset, racconta la sua Sardegna tra bagni di folla e concerti improvvisati

14 ottobre 2016
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CARLOFORTE. Selfie, abbracci, fatti mandare dalla mamma, due battute sul calcio, ancora selfie, scende la pioggia, e di nuovo selfie. Non appena Gianni Morandi mette piede fuori dall’hotel viene travolto dall’affetto dei suoi fan. Non hanno un’età definita, ci sono il bambino che confonde l’autografo col selfie e il pensionato che ricorda il concerto di una cinquantina di anni fa a Sant’Antioco. Morandi piace a tutti, i suoi fan sono trasversali per età, sesso, lavoro, generi musicali, politica, squadre di calcio. E lui non si tira mai indietro. Prende strette di mano, accetta di farsi le foto, anzi ormai da esperto fruitore di smartphone è quasi sempre lui a scattare il selfie ricordo. E improvvisa mini concerti dei suoi intramontabili cavalli di battaglia. «Io ho sempre privilegiato il rapporto diretto con la gente – racconta –. Non ho amato avere guardie del corpo perché così si crea solo confusione. Forse la gente ha sempre apprezzato questo mio atteggiamento. D’altronde, io cerco solo di essere normale. Sono così da quando ho cominciato. Mio padre mi ha sempre invitato a tenere i piedi per terra. “Tanto durerà pochissimo, uno o massimo due anni e poi torni a fare il calzolaio come me”, mi diceva. E questa cosa mi è rimasta. Noi siamo montanari, aggiungeva, e in ogni momento, sia in quelli di massimo successo che in quelli più difficili, dobbiamo ricordarci da dove veniamo».

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La fiction. Da due settimane Morandi è nel Sulcis per girare una fiction per Canale 5, “L’isola di Pietro”. Un set lungo quasi due mesi che si divide tra Carloforte, Calasetta, Carbonia, Sant'Antioco, Portoscuso e Cagliari. Per il cantante si tratta di un ritorno su un set tv dopo 18 anni di lontananza. «Negli ultimi 10 anni ho sempre cercato di fare cose diverse, cose che non facevano parte della solita routine – spiega –. E ho avuto una grande fortuna: due Sanremo, una bellissima esperienza con Claudio Baglioni, un tour per conto mio, il film con Valerio Mastandrea. Quando mi è stata proposta questa fiction l’ho letta e mi è subito piaciuta. Mi divertiva e ho accettato. Anche perché mi permetteva di conoscere una parte di Sardegna che non conoscevo».

Le estati in Costa. Morandi, negli anni Sessanta, è stato tra i primi artisti a prendere casa a Porto Rotondo. «Erano i primi tempi in cui si scopriva la Costa Smeralda – ricorda –. C’erano Monica Vitti, Johnny Dorelli, Luca di Montezemolo, Claudia Cardinale e tantissimi altri. C’era un’acqua così trasparente che nessuno aveva mai visto da nessuna altra parte: penso alla Maddalena, alla Spiaggia Rosa. Noi mangiavamo nelle barchette e capitava di gettare in mare le lische di pesce. Ma l’Aga Khan dalla sua barca ci rimproverava con il megafono: siete pregati di non buttare i rifiuti in mare».

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La scoperta del Sulcis. Poi i primi Settanta sono stati gli anni della grande crisi, della morte del padre, del divorzio. Addio, dunque, alle estati a Porto Rotondo, ma non alla Sardegna. Morandi fa tappa con i suoi tour a Cagliari, Sassari, Olbia. Mai nel Sulcis, dove, dopo il concerto di quasi 50 anni fa a Sant’Antioco, torna solo una volta a Carbonia per una partita della Nazionale cantanti. «A Sant’Antioco mi avevano portato, c’ero stato giusto il tempo del concerto, non ricordo quasi nulla. Invece ora sono sorpreso da quanto il Sulcis sia speciale. Non solo Carloforte, ma anche tutti gli altri centri».

Sulle orme di Montalbano. La scelta di girare la fiction nel Sulcis non è stata affatto casuale. Il mezzo milione investito dalla Regione ha infatti l’obiettivo di far conoscere Carloforte, Calasetta e in generale il sud della Sardegna al grande pubblico televisivo. «Ultimamente i luoghi in cui si girano queste fiction diventano protagonisti loro stessi – dice ancora Morandi –. Penso a Capri, alla Sicilia di Montalbano, all’Umbria di don Matteo. È un nuovo modo di promuovere il territorio. Qui nel Sulcis ci sono eccellenze straordinarie, scogliere, spiagge, cucina, cultura, il modo di essere della gente. Il presidente Pigliaru e l’assessore Morandi hanno creduto in questo tipo di promozione di una parte di Sardegna meno conosciuta, e vedendo le prime clip posso confermare che hanno ragione».

Fenomeno social. A contribuire alla promozione dell’isola è anche lo stesso Morandi sui social, tra tuffi in mare, passeggiate nei caruggi di Carloforte e concerti improvvisati nella piazza di Portoscuso. Post che possono contare sui due milioni e mezzo di fan su Facebook e sui 340mila su Instagram. «I social mi piacciono per la semplicità della comunicazione. Metto una foto nell’orto, una in cucina, insomma quello che faccio di solito, e gli altri si divertono. Grazie ai social si è creato un rapporto con i ragazzini che magari non conoscono neanche un mio brano».

Insulti. Capita però, e non di rado, di incorrere in insulti, attacchi, volgarità. «Ho scoperto che non vale la pensa rispondere, all’insulto preferisco controbattere con una frase garbata o farmi una risata. Con questo mio atteggiamento gli insulti sono diminuiti, perché evidentemente non danno più soddisfazione».

Referendum. Ma proprio per evitare di finire al centro di polemiche politiche - il caso Benigni insegna - Morandi, che non ha mai nascosto il suo essere di sinistra, non si schiera sul referendum del 4 dicembre. «Su Facebook non scriverò nulla, ma sicuramente andrò alle urne. E ho anche già deciso come voterò».

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