La Nuova Sardegna

Nuova vertenza entrate: «Dallo Stato 200 milioni»

Nuova vertenza entrate: «Dallo Stato 200 milioni»

Agus, Sel, sollecita la restituzione dei fondi versati dalle Province Il sostegno dei senatori Lai, Pd e Uras, Sel: porteremo il caso in Parlamento

11 ottobre 2016
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CAGLIARI. Era stato Francesco Agus , presidente della commissione Bilancio, a tirare fuori la sentenza della Corte Costituzionale grazie alla quale le casse della Regione potrebbero ricevere una boccata di ossigeno. La sentenza, bocciando un ricorso presentato dal Veneto, stabilisce a chi debbano andare i soldi versati dalle province allo Stato: spettano agli enti che, in virtù della riforma degli enti locali, ne hanno assunto le funzioni. Nel caso della Sardegna, che ha approvato la legge 2, spettano alla Regione. Ecco perché, secondo l’esponente di Sel – che un paio di settimane fa aveva affrontato l’argomento in una lettera indirizzata al presidente della Regione Pigliaru – esistono le condizioni per aprire una nuova vertenza entrate con lo Stato e riportare nell’isola oltre 200 milioni di euro. Si tratta della somma versata in questi anni dalle Province, attese a breve da una nuova scadenza: la legge finanziaria del 2014 ha infatti quantificato in complessivi 68 milioni la somma che gli enti intermedi sopravvissuti (le 4 province storiche commissariate) dovranno girare allo Stato entro il 2016. Francesco Agus, sostenuto dai senatori Silvio Lai (senatore Pd) e Luciano Uras (Sel), entrambi componenti della commissione Finanze, ha indicato il percorso da seguire. La prima mossa consigliata è aprire, con l'aiuto dei parlamentari sardi, la vertenza per le somme già pagate. E poi attivarsi per non sborsare più un euro. «Al tempo stesso – ha continuato Agus – è necessario inserire subito dentro la manovra finanziaria 2016 della Regione i 68 milioni di euro che, senza la sentenza della Consulta, avremmo dovuto consegnare allo Stato. Dobbiamo bloccare quel trasferimento che sarebbe altrimenti automatico e poi chiedere le risorse all'Agenzia dell'Entrate, dove sono materialmente». «Noi solleveremo il tema in Parlamento – ha detto Lai – cercando il consenso degli altri rappresentanti della Sardegna. Ma ha fatto bene il presidente Agus a sollecitare il governo regionale, visto che la Sardegna gode di uno Statuto speciale e dunque di un rapporto paritario con lo Stato». Per Uras, «è paradossale che si imponga sulle strade provinciali un limite di 30 all'ora perché non ci sono i soldi per effettuare le manutenzioni. Ed è ancora più grave che ci siano scuole superiori della Sardegna prive dei collaudi dei vigili del fuoco, in una Regione che ha il 25 per cento di dispersione scolastica». (si. sa.)

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