La Nuova Sardegna

Sos disperato dalle prefetture: «Niente alloggi, aiutateci»

di Claudio Zoccheddu

Sono stati sistemati a fatica gli ultimi 1258 sbarcati giovedì, le strutture ora sono al completo Un gruppo di minori destinato all’ex scuola di polizia a Monastir: scoppia la rivolta

09 ottobre 2016
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SASSARI. Il sistema d’accoglienza è alle stremo e nell’isola non c’è più posto per l’ospitalità: «Le prefetture dell’isola stanno lavorando per garantire l’accoglienza e sono aperte a qualsiasi proposta che possa pervenire dalle amministrazioni locali». La richiesta dell’ufficio di gabinetto della Prefettura di Cagliari suona come un sos in piena regola, diramato su scala regionale nella speranza che qualcuno possa portare soccorso a un sistema d’accoglienza che ormai è al collasso. L’ultimo sbarco di migranti, 1258 traghettati al porto di Cagliari dalla nave spagnola Rio Segura, ha prodotto un “tutto esaurito” che apre scenari nefasti. L’emergenza può generare mostri e la necessità di distribuire tante persone in breve tempo può accendere piccole rivolte locali, come capitato poco tempo fa a Burcei. La soluzione poteva essere il piano nazionale di distribuzione dei migranti nei Comuni, che avrebbero dovuto partecipare a piano di accoglienza diffusa, di cui si sono perse le tracce nonostante la difficoltà.

Ospitalità. Gli ingranaggi hanno funzionato fino al raggiungimento del massimo sforzo, poi sono iniziati i guasti. Lo ha sottolineato la politica, parlando apertamente di quote superata, e adesso lo ha ammesso anche lo Stato, che da ieri cerca disperatamente un alloggio per i migranti che potrebbero arrivare in Sardegna nonostante tutto. E se questa volta è andata bene, con i ringraziamenti del prefetto di Cagliari, Giulian a Perrotta, “alle istituzioni civili, militari e religiose che hanno contribuito alla riuscita di un’operazione particolarmente impegnativa”, la prossima potrebbe essere un disastro. A meno che non cessino gli sbarchi o si trovino altre strutture che possano garantire nuovi spazi.

L’ultimo sbarco. Le operazioni sono state concluse ieri sera. Per identificare e fotografare i 2158 migranti che erano a bordo della nave Rio Segura sono serviti due giorni e un sistema d’accoglienza tanto improvvisato quanto funzionale.: «Come da imposizioni ministeriali – ha spiegato ieri sera il vice prefetto Andrea Leo – lo sbarco frazionato si sta concludendo e permetterà anche agli ultimi migranti di raggiungere i centri d’accoglienza». La notte nel terminal crociere, dunque, è stata un caso isolato ma non è detto che non si possa ripetere in condizioni di estrame emergenza come quelle che la Sardegna sta attraversando i questi giorni.

Monastir. Potrebbe essere l’ultima spiaggia. Rimettere in sesto la vecchia scuola di polizia penitenziaria potrebbe offrire i posti che servirebbero per calmierare l’emergenza, oppure quelli da destinare ai minori non accompagnati. Nel paese alle porte di Cagliari, però, c’è una forse contrapposizione al progetto di ristrutturazione della caserma. La protesta è guidata dal sindaco, Luisa Murru, che aveva dichiarato di non essere stata interpellata. Il vice prefetto di Cagliari, però, la pensa diversamente e snocciola qualche data: «Sin dall’avvio del mandato elettorale, l’amministrazione è stata periodicamente interessata sull’evoluzione e sugli sviluppi delle procedure necessarie per destinare la struttura all’accoglienza dei migranti. Se ne era discusso in numerose occasioni, tra quella del 2 agosto quando era stato convocato il Tavolo regionale di coordinamento dei flussi migratori. Ieri, intanto, 150 cittadini hanno provato a bloccare i lavori di ristrutturazione della scuola.

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