La Nuova Sardegna

Sanità sarda, ecco il supermanager Fulvio Moirano: "Non accetto interferenze"

Fulvio Moitano
Fulvio Moitano

Francesco Pigliaru e Luigi Arru presentano a Cagliari il primo direttore generale della Asl unica della Sardegna

03 ottobre 2016
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CAGLIARI. «Non accetto interferenze su chi mettere a capo di un servizio e/o un primariato». Si è presentato così il primo direttore generale della Asl unica della Sardegna Fulvio Moirano, ligure di 64 anni, ormai piemontese di adozione per i suoi 11 anni di lavoro passati tra Cuneo e Torino.

Lasciato libero dal governatore Chiamparino, Moirano firma oggi 3 ottobre il contratto che lo legherà all'Isola per cinque anni a partire dal 15 ottobre, giorno nel quale entrerà nei pieni poteri dapprima come manager della Asl 1 di Sassari, con un compenso di 180 mila euro lordi, poi dall'1 gennaio come manager dell'Asl unica. L'Ats, come si chiama ora, ovvero l'Azienda per la tutela della salute, incorporerà tutte le altre Asl e dovrà amministrare un bilancio di oltre 3,2 miliardi di euro con un disavanzo di 350 milioni, 200 dei quali strutturali.

«Solo due mesi a mezzo per lavorare all'accorpamento sono pochi - spiega Moirano nella sua prima uscita pubblica con gli altri direttori generali della sanità sarda, il presidente della Regione Francesco Pigliaru e l'assessore Luigi Arru - Sarà difficile perché non c'è un'evidenza scientifica che ci indichi quale sia la dimensione più conveniente. Ci sarà bisogno di pensare cosa accentrare e cosa decentrare: so che la legge prevede otto aree ma ci sarà la possibilità di attuare anche zone intermedie».

Bene, sottolinea il supermanager, la centrale unica d'acquisto per i farmaci, i dispositivi e la logistica, ma senza farsi stritolare né «dall'ipertrofia dell'accentramento», né «dalle spinte fortissime, che mi aspetto, affinchè rimanga tutto com'è». Tra i primi esempi di accentramento, già sperimentati ad esempio in Emilia Romagna, quelli relativi al personale, al laboratorio di analisi unico e al bilancio. Insomma «una sfida - chiarisce Moirano - E un'opportunità importante non per tagliare ma per aumentare la qualità dei servizi che ha una ricaduta notevole sui costi».

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