Progetti per dieci scuole modello
Pigliaru: «Costruite ex novo anche nei piccoli Comuni che si sono messi insieme»
CAGLIARI. Cinquanta milioni per costruire le prime dieci scuole del nuovo millennio, l’80 per cento degli istituiti coinvolti interventi di manutenzione straordinaria e 150 progetti presentati dai Comuni. È l’ultimo report del progetto Iscol@, con altri quattro bandi in arrivo entro l’anno. Il presidente della Regione Francesco Pigliaru l’ha ripetuto ancora una volta nella prima giornata del seminario «School makers» a Cagliari. «Il cambiamento reale del sistema scolastico passa prima di tutto attraverso la qualità e la sicurezza degli edifici». Tempo fa era stato il sindacato a denunciare che ben 8 scuole su 10 sono fuorilegge. Ed ecco la risposta della Regione sempre con il progetto Iscol@, storico cavallo di battaglia della Giunta. Ricordato che vari cantieri sono aperti dovunque in Sardegna, Pigliaru ha messo l’accento sulle dieci nuove scuole. «Saranno costruite – ha detto – al posto di troppe scuole in declino e a rischio» e «sarà possibile – ha aggiunto – grazie al coraggio dimostrato da quei Comuni che si sono messi assieme per avere delle scuole del territorio molto più belle, efficienti e funzionali». L’elenco delle future 10 eccellenze è questo: gli istituti comprensivi di Ales, Bono e Sassari (la «Farina), le scuole primaria e secondaria di Jerzu, le medie di via Tarragona ad Alghero, la primaria, secondaria e dell’infanzia nel comprensorio di cui fanno parte i comuni di Mogoro, Masullas, Gonnostramatza, Pompu e Sinis. Poi la scuola dell’infanzia e primaria «Monte Gurtei» di Nuoro, quella primaria e secondaria del polo di Nurachi e del polo «Monte Atu» a Tortolì. Due gli interventi su Cagliari con la costruzione del nuovo istituto tecnico Pietro Martini e del liceo artistico e musicale Foiso Fois. Oltre a questi dieci progetti, altri quattro interventi sono stati finanziati dall ministero dell’Istruzione e riguarderanno le scuole di Olbia, Arzachena, Selargius e Muravera. «L’obiettivo finale – ha concluso Pigliaru – è abbattere la dispersione scolastica che è del 25 per cento».