La Nuova Sardegna

Giunta, parte la verifica prende corpo il rimpasto

Oggi il primo incontro tra il governatore Francesco Pigliaru e la maggioranza Non c’è ancora accordo su contenuti, nomi e tempi per il nuovo esecutivo

26 settembre 2016
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CAGLIARI. Il momento del rimpasto è arrivato. Messi alle spalle gli enormi problemi scatenati dalle ultime nomine, soprattutto quella del direttore generale dell’Asl unica, il presidente Francesco Pigliaru ha un altro appuntamento in agenda: la verifica. È cominciata diverse settimane fa e da stasera sarà ufficiale nel primo vertice di maggioranza dopo la recente bufera sugli incarichi.

Pronti via. Il finale è già scritto: qualcuno degli attuali dodici assessori dovrà farsi da parte e lasciare il posto ad altri. Quanti andranno via non è facile da prevedere: potrebbero essere tre o quattro. Non è possibile neanche ipotizzare i tempi delle possibili staffette: entro ottobre, oppure poco prima di Natale? Chissà. Molto dipenderà da quello che si diranno questa sera i partiti della coalizione. Di sicuro parleranno del programmi, perché tutti dicono da tempo che «è indispensabile rilanciare subito l’azione di governo» nella seconda parte della legislatura. È dai programmi che Pigliaru vuole partire, non dai nomi di chi fra gli assessori farà le valigie e tanto meno da quelli che potrebbero entrare in Giunta fra qualche mese. Ma prima dei programmi il presidente della Regione è chiamato a tastare anche il polso dell’alleanza. Come sta la coalizione di centrosinistra: è la domanda. Per ogni alleato di Pigliaru ecco una possibile risposta.

Pd. Il partito di maggioranza relativa ha scelto per necessità l’armistizio sulla segreteria regionale ed è in attesa che Roma invii quel garante che dovrà fare da paciere fra le correnti. È un armistizio fasullo, lo dimostra l’ultima baraonda intorno alla presidenza dell’Anci, ma oggi nessun gruppo vuole esagerare nei toni e rischiare il suicidio. Però si sa che i renziani chiederanno di avere un posto in Giunta dopo che nel 2014 sono stati tagliati fuori. Allora a essere rappresentate sono state solo le correnti dei popolari riformisti con Massimo Deiana (area Cabras) e Cristiano Erriu (area Fadda), poi i soriani con Gianmario Demuro e gli ex Diesse con Virginia Mura. Per evitare un altro conflitto, il Pd solleciterà a Pigliaru un quinto posto destinato proprio ai renziani. Bisognerà vedere a quale partito alleato sarà chiesto il sacrificio, oppure se sarà Pigliaru a rinunciare a uno dei suoi assessori-intoccabili per far quadrare i conti. Non è finita: dei quattro Dem in carica dal 2014 almeno due, i nomi sono top secret, potrebbero essere sostituiti dai loro stessi padrini politici. Il valzer è appena cominciato.

Sel. Fino a pochi settimane fa era evidente che il secondo partito della coalizione, dopo gli ultimi successi alle amministrative, fosse pronto a chiedere un secondo posto in Giunta oltre a quello che ha con Claudia Firino alla Cultura. Ma la recente nomina di un suo uomo alla presidenza della Sfirs, Paolo Sestu, potrebbe aver soddisfatto gran parte delle richieste di Sel, che però chiederà una delega diversa. Dalla Cultura al Lavoro e quindi potrebbe cambiare anche il nome del designato o della designata.

Pds. Il Partito dei sardi ha da qualche giorno un consigliere in più: è Roberto Desini, che ha lasciato il Centro democratico. Oggi il Pds ha gli stessi consiglieri di Sel e quindi ha maggior peso specifico. Oltre alla scontata riconferma di Paolo Maninchedda ai Lavori pubblici, solleciterà o meno un secondo posto? Forse no ed è più probabile che punti al vertice della nascente Agenzia sarda delle entrate. Però va scritto anche: i rapporti politici fra il Pds e Pigliaru sono ai minimi storici dopo la scelta del direttore generale dell’Asl unica e il dialogo non sarà semplice.

Cd. Con la pattuglia ridotta a un solo consigliere, Anna Maria Busia, rischia di uscire dalla Giunta dove ora ha Francesco Morandi (Turismo). Anche se il Cd ha fatto sapere: contano i risultati elettorali, non gli improvvisi cambi di casacca.

Rossomori. Compatti, godono di buona salute. Hanno un assessorato e lo confermeranno. Sarà ancora l’Agricoltura con Elisabetta Falchi?

Upc. I popolari cristiani avranno ancora un posto in Giunta. Oggi è l’Industria con Maria Grazia Piras. Cambierà la delega e anche il nome?

Sinistra sarda e Psi. Anche al secondo giro rischiano di rimanere ai margini e potrebbero non esserci nel Pigliaru bis.

Gli intoccabili. Non sono un partito ma gli assessori voluti a suo tempo dal governatore. Raffaele Paci (Bilancio) e Donatella Spano (Ambiente) sono sicuri del posto. Luigi Arru (Sanità) deve conquistarsi ancora la certezza ma anche stavolta il suo primo sostenitore potrebbe essere Pigliaru. (ua)

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