La Nuova Sardegna

LA CERIMONIA»L’ABBRACCIO DEI FEDELI

di Antonio Meloni

CODRONGIANOS. Un mix di sensazioni in cui all’emozione e alla fede si mescolano l'ammirazione e quel giusto senso di riconoscenza verso una piccola-grande donna che la Chiesa ha appena proclamato...

18 settembre 2016
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CODRONGIANOS. Un mix di sensazioni in cui all’emozione e alla fede si mescolano l'ammirazione e quel giusto senso di riconoscenza verso una piccola-grande donna che la Chiesa ha appena proclamato beata. Alla lettura della formula di rito con cui ieri il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, ha annunciato l'avvenuta beatificazione, i circa seimila fedeli, sistemati di fronte al palco a una manciata di metri dalla basilica di Saccargia, hanno risposto con un applauso scrosciante.

A 160 anni dalla morte, dopo una vita dedicata alla fede e alla cura degli ultimi, Elisabetta Sanna è finalmente beata. L'emozione è palpabile tra la moltitudine di fedeli arrivati da ogni parte della Sardegna, dalla penisola e dall'estero per partecipare a questo grande evento atteso non solo, come è ovvio, dalla comunità codrongianese, ma dai sardi e da tutti coloro che, grazie anche all'opera dei sacerdoti pallottini, hanno potuto conoscere e amare la singolare vicenda della venerabile di Codrongianos.

Fra le migliaia di persone presenti ieri nell'ampia sterrata di fronte alla basilica, c'era anche un gruppo di discendenti di Elisabetta, pronipoti di Giuseppe Luigi, quinto figlio della beata, collaboratrice di San Vincenzo Pallotti. Pasquitta Fois, di Sassari, lo ricorda con orgoglio, senza però nascondere l'emozione: «Siamo qua con grande gioia – dice – per assistere alla cerimonia che finalmente proclamerà beata la nostra Elisabetta». Accanto a lei c'è Tommaso Sussarellu, un altro pronipote arrivato da Trento: «Seguo la vicenda da 26 anni – racconta – con padre Jan ho assistito alle tappe più recenti che hanno scandito il processo di beatificazione e ogni volta che vado a Roma la visita alla tomba di Elisabetta, nella chiesa di San Salvatore in Onda, è obbligata».

Ciò che colpisce, ripercorrendo la storia di Elisabetta Sanna, non è solo la sua potente vocazione, ma il fatto che a un certo punto della sua vita abbia avuto la forza, malgrado tutto, di seguirne la chiamata: «Ha superato tanti ostacoli – rimarca Annalisa Salis di Sassari – e la disabilità non le ha certo impedito di vivere la sua fede con la giusta determinazione».

C'è anche chi racconta di aver conosciuto la storia di Elisabetta durante un viaggio all'estero, è il caso di Maria Giovanna Toncu di Sassari: «È successo dieci anni fa – racconta – durante un viaggio in Argentina dove c’è una comunità di suore pallottine e quando hanno saputo che ero sarda mi hanno parlato di Elisabetta Sanna. Da allora il mio interesse e la mia devozione sono una costante».

Luigia Pinna di Sassari, invece, dice di avere conosciuto la vicenda di Elisabetta Sanna solo di recente grazie alla Nuova Sardegna: «Mi ha colpito subito la sua umiltà, la sua grande fede, la sua vocazione a servire gli ultimi e i sofferenti, ne sono rimasta letteralmente affascinata». Va da sé che la comunità di Codrongianos, ieri, era presente e numerosa, a ulteriore riprova dell'orgoglio e dell'ammirazione nei confronti di “Mama santa”, come viene confidenzialmente invocata fra i fedeli della comunità codrongianese: «Fra noi c'è grande emozione – spiega infatti Antonella Devilla – ma siamo anche molto fieri di questa nostra compaesana di cui oggi, dopo tanto, festeggiamo finalmente la beatificazione». «Solo da poco ho avuto l'opportunità di conoscere la storia di Elisabetta – aggiunge Lina Piga di Ossi – una storia di sofferenza e di fede che colpisce e coinvolge spiritualmente».

Numerosa anche la presenza di gruppi corali in costume sardo provenienti da Usini, Ploaghe, Codrongianos, Banari, Uri, Ittiri e Muros ai quali si sono uniti gli “Amici del canto sardo” e il coro “San Francesco d'Assisi” di Cappuccini, che ha accompagnato la funzione. La cerimonia si è svolta regolarmente e senza intoppi. Perfino il tempo, malgrado le incerte previsioni della vigilia, è stato clemente e qui, qualcuno, con gli occhi della fede, ha voluto vedere l'intervento di Elisabetta.

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