La Nuova Sardegna

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Talassemia, studio sardo negli Usa

Una biologa del Microcitemico al lavoro su una nuova tecnica

07 settembre 2016
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CAGLIARI. Una ricerca che promette di porre le basi per sconfiggere la talassemia sarà condotta a San Francisco negli Stati Uniti per un anno da una biologa in partenza dalla Sardegna il prossimo 17 settembre. Grazie a un finanziamento da 8mila euro di Thalasso Azione, la onlus che si batte per i diritti e le cure degli affetti da talassemia, la ricercatrice Maura Mingoia si concentrerà su una tecnica ideata negli Stati Uniti nel 2013, la ricombinazione omologa di una specifica sequenza di Dna, con l’obiettivo di correggere il difetto genetico all’origine della beta talassemia. «Si cercherà di capire», spiega Ivano Argiolas, presidente dell’associazione che ha sponsorizzato il viaggio, «se i geni dei malati, ricombinati, possano portare a una guarigione dei pazienti».La Sardegna è la regione italiana con il più alto numero di portatori sani di beta talassemia in rapporto alla popolazione, mentre i pazienti talassemici sono un migliaio. La ricerca su cui sarà impegnata Mingoia, secondo l’associazione Thalassa Azione, rappresenta l’alternativa più promettente alle terapie convenzionali, in quanto consentirebbe di evitare sia i problemi di rigetto in caso di trapianto allogenico sia eventuali mutazioni associate all’utilizzo di vettori lentivirali. Il progetto, che Thalasso Azione auspica di poter rinnovare per un ulteriore anno, si fonda su una già rodata collaborazione tra l’ospedale Microcitemico di Cagliari e il Medical Center californiano. «Siamo sicuri che prima o poi si troverà una cura», ha concluso il presidente della Onlus.

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