La Nuova Sardegna

INQUINAMENTO»I RISCHI PER LA SALUTE

SASSARI. Sino a una trentina di anni fa era una prassi consolidata. Tetti, pavimenti, tubature e serbatoi dell’acqua foderati d’amianto. Negli ospedali, nelle chiese, nelle carceri e anche nelle...

31 agosto 2016
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SASSARI. Sino a una trentina di anni fa era una prassi consolidata. Tetti, pavimenti, tubature e serbatoi dell’acqua foderati d’amianto. Negli ospedali, nelle chiese, nelle carceri e anche nelle scuole. Edifici pubblici ad altissima frequentazione, tutti inquinanti da un materiale – ma si è scoperto solo dopo – fortemente inquinante. La bonifica di questi siti, che ha costi importanti e procedure rigidissime proprio per scongiurare il rischio di contaminazione, è ora imposta dalla legge. L’amianto è pericoloso essenzialmente perché le fibre sono molto sottili, tendono a sfaldarsi dividendosi longitudinalmente, per questo rimangono sospese in aria e vengono respirate. È quindi necessario ridurre il più possibile l’inalazione e non disperderle nell’ambiente per eliminare il rischio di tumori (principalmente polmone, pleura, laringe).Nell’isola il problema dell’inquinamento da amianto secondo un censimento realizzato all’inizio del 2015 riguardava 1100 edifici pubblici. Tra questi la maggioranza erano scuole, addirittura 323. A seguire uffici della pubblica amministrazione, ospedali, chiese, carceri, impianti sportivi e caserme. La Regione quasi due anni fa ha disposto un piano per la bonifica dell’amianto, mettendo in campo 60 milioni di euro. Le operazioni sono già iniziate e hanno coinvolto numerose scuole. Gli istituti scolastici, proprio per la presenza di numerosi minori, sono stati inseriti in cima alla lista delle priorità e la messa in sicurezza delle scuole è entrata a far parte del programma Iscol@.

Spiega Matteo Frate, componente dell’Unità di missione: «Dal 2014 siamo impegnati nelle operazioni di bonifica dall’amianto negli istituti scolastici contaminati. Nella maggior parte dei casi, per fortuna, si tratta di interventi di piccolo calibro che si rivolgono con la semplice rimozione di un manufatto: è questo quello che accade in presenza di una canna fumaria, di un pluviale o di un serbatoio dell’acqua nel quale è presente amianto. L’intervento è circoscritto e si risolve in tempi brevi». Più limitato è il numero di situazioni nelle quali la presenza di amianto richiede bonifiche importanti e più lunghe: accade quando l’amianto è stato utilizzato per coprire il tetto o per isolare il pavimento. Oppure se il materiale è presente nelle tubature dell’acqua. «Complessivamente siamo intervenuti in circa 200 scuole – aggiunge Matteo Frate – e le bonifiche più massicce hanno interessato la rimozione dei pavimenti (vinil-amianto) e delle coperture, come nel caso della scuole dell’Infanzia di San Basilio, Oristano e Siniscola e dell’istituto comprensivo di Arbus: quest'ultimo è un intervento tuttora in corso, mentre i precedenti sono già terminati». Nel Sassarese ci sono stati alcuni piccoli interventi nelle scuole di superiori di Bonorva, Alà dei Sardi (istituto comprensivo), Porto Torres (scuole superiori) Florinas (istituto comprensivo).

Altri due comuni, dove la contaminazione di amianto negli anni è stata particolarmente importante, avranno risposte a breve, assicura la Regione. Si tratta dei comuni di Jerzu in Ogliastra e Santu Lussurgiu nell’Oristanese dove saranno realizzate scuole nuove di zecca. Nwel caso di Jerzu la progettazione è in fase di bando, mentre a Santu Lussurgiu è in fase di definizione del documento preliminare alla progettazione. (si. sa.)

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