La Nuova Sardegna

Terremoto, giovane nuorese ancora grave: nuova operazione

Soccorritori in azione tra le macerie di Amatrice
Soccorritori in azione tra le macerie di Amatrice

Filippo Sanna ha subìto la frattura del bacino e traumi da schiacciamento. Il giovane sepolto per sei ore tra le macerie prima di essere ritrovato

26 agosto 2016
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NUORO. Sono sempre gravi le condizioni di Filippo Sanna, il giovane di origini nuoresi estratto dalla macerie della sua abitazione nel centro di Amatrice dove è rimasto senza possibilità di movimento per ben sei ore dopo il sisma. Ventitré anni, studente universitario, è ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Pescara. La prognosi è ancora riservata, la diagnosi è sindrome da schiacciamento. Tra le numerose lesioni, ha riportato la frattura del bacino, per la quale era già stato operato mercoledì, nelle ore successive al ricovero. Ieri è stato riportato in sala operatoria e sottoposto a un secondo intervento che ha riguardato ulteriori traumi a livello addominale.
 
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Al momento della scossa di terremoto, Filippo Sanna era in casa con i familiari: il padre Mario, nuorese di 55 anni, la madre Stefania Ciriello, il fratello Riccardo di 19 e la sorella Irene di 16. Proprio quest’ultima è rimasta sepolta dalla macerie insieme con il fratello. I due ragazzi infatti dormivano nelle camere al piano terra dell’abitazione, mentre gli altri componenti della famiglia si trovavano in quello superiore. Si tratta di un’abitazione situata nel pieno centro di Amatrice, un edificio storico a pochi passi dalla basilica che si è sbriciolata durante il sisma. Stessa sorte è toccata alla casa della famiglia Sanna, ma il fatto che tre dei cinque componenti si trovassero in quel momento al piano superiore ha evitato che il crollo avesse per loro gravi conseguenze. Ben diversa la sorte dei due fratelli, Irene e Filippo, che sono rimasti sotto le macerie. I primi tentativi di soccorso sono stati drammatici, ma circa un’ora dopo il sisma dalle rovine è stata estratta la ragazza, visibilmente scossa e con gli inevitabili traumi provocati dal crollo, ma comunque senza lesioni gravi, come hanno appurato i medici dell’ospedale di Pescara dove è stata trasportata in elicottero poco dopo.
 
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Diversa la sorte toccata al giovane Filippo. Ci sono volute ben sei lunghissime ore di ricerca a mani nude tra le macerie perché il ragazzo venisse trovato dai soccorritori ed estratto dal cumulo di detriti tra mille difficoltà. Le sue condizioni sono apparse da subito gravi, perché le macerie lo avevano travolto dal torace in giù, tenendolo imprigionato. Anche lui è stato trasferito d’urgenza all’ospedale di Pescara, nel reparto di rianimazione dal quale è stato spostato in sala operatoria per i due interventi chirurgici ai quali è stato sottoposto. C’è molta apprensione per le sue condizioni tra i familiari, ma anche a Nuoro, città natale del padre Mario, dove amici e parenti attendono con ansia che arrivi la notizia del definitivo “fuori pericolo”.
 
Ventitré anni, Filippo Sanna studia con profitto alla facoltà di ingegneria dell’università dell’Aquila, teatro del drammatico terremoto del 2009. Iscrivendosi nel capoluogo abruzzese dopo il sisma ha dunque conosciuto in prima persona gli effetti di un grave terremoto, ma mai avrebbe immaginato probabilmente di rimanere vittima di un evento identico a casa propria, nel paese laziale di Amatrice. 
 
La famiglia Sanna qui è molto nota: Mario è un rappresentante di commercio, la moglie Stefania è l’unico medico di base del paese (e delle frazioni vicine) e dunque rappresenta un punto di riferimento per la comunità; insieme, inoltre, partecipano di frequente a iniziative culturali di beneficenza e volontariato (la donna è presidente della sezione Avis). Mario Sanna ha trasmesso ai figli la passione per la musica ereditata dal padre Arnaldo. Il capofamiglia si dedica al canto, il figlio Riccardo è un virtuoso della fisarmonica mentre Filippo è un apprezzato chitarrista, e spesso si esibiscono insieme. (p.me.)
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