La Nuova Sardegna

siurgus donigala

Paese incredulo dopo l’omicidio

Paese incredulo dopo l’omicidio

Domani i funerali di Massimo Setti assassinato da Gianluigi Zuddas

26 agosto 2016
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SIURGUS DONIGALA. L’omicidio di Massimo Setti ha risvegliato gli stati d’animo del periodo in cui il paese della Trexenta è stato insanguinato dalla faida.

Due spari in rapida successione hanno rotto la quiete della sera di mercoledì. Gianluigi Zuddas, incensurato, ha imbracciato il fucile, un calibro 12 legalmente detenuto ha assassinato il suo vicino di casa che pare lo abbia minacciato e colpito con un bastone. È stato l’epilogo tragico e inaspettato dell’ennesima lite tra i due uomini, che tra l’altro sono anche parenti, provocata da futili motivi, da dissapori e da rancori covati per anni.

Dopo aver sparato, Gianluigi Zuddas si è barricato in casa. Nel frattempo in via Tirso erano arrivati i carabinieri della compagnia di Dolianova, allertati dai vicini, che hanno circondato l’abitazione. L’assassino, dopo una discussione con il comandante della stazione di Mandas, ha aperto la porta e si costituito ai militari senza opporre resistenza.

Per Massimo Setti, invece, non c’è stato nulla da fare. I tentativi di rianimazione dell’equipe del 118 di Senorbì sono stati inutili. Setti, colpito al torace da due fucilate a pallettoni, come ha appurato il medico legale Roberto Demontis, è morto sul colpo. Massimo Setti lascia la moglie e tre figlie in tenera età. La più grande ha 16 anni, la più piccola 11. Gianluigi Zuddas, come disposto dal Pm Liliana Ledda, è è stato arrestato e trasferito nel carcere di Uta. Il cadavere è stato rimosso a tarda notte e trasportato all’istituto di medicina legale del policlinico di Monserrato, dove questa mattina il medico legale effettuerà l’autopsia. Il Pm ha anche disposto il sequestro della casa dell’omicida. La moglie Annalisa Sirugu, insieme alle figlie di 22 e 17 anni e al figlio minore di 11, si è trasferita dai genitori.

«Mi trovo a Palermo, in ritiro spirituale – dice il parroco di Siurgus Donigala, don Ignazio Agabbio – ho appreso la triste notizia mercoledì notte. Non conosco lo svolgimento dei fatti e quindi non sono in condizione di poter esprimere un’opinione. Mi risulta che in paese c’è tanta tristezza. La tragedia ha scosso tutti ma non penso ci saranno strascichi. Le coscienze sono cresciute e sicuramente non ci sarà vendetta, gli abitanti di Siurgus Donigala vogliono vivere in pace. Rientrerò in paese venerdì sera e mi recherò a casa della vittima per esprimere la mia vicinanza e quella di tutta la comunità parrocchiale alla vedova e ai famigliari. Conoscevo la vittima e l’assassino anche se entrambi frequentavano raramente le funzioni. Durante l’omelia per il funerale, che presumo sia sabato pomeriggio, inviterò al perdono. Ieri mattina Rita Murgia, il legale d’ufficio di Gianluigi Zuddas, ha avuto un colloquio con l’omicida nel carcere di Uta. La convalida dell’arresto è prevista per oggi: «Mi riservo di esprimere un giudizio solo dopo aver visionato gli atti», sottolinea l’avvocato. (g.c.b)

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