La Nuova Sardegna

Mercato ittico, ora si punta sulla bottarga di qualità

Mercato ittico, ora si punta sulla bottarga di qualità

Stop alle importazioni dall’Africa: da Cabras verranno commercializzate solo uova di muggine prodotte nel Sinis

21 agosto 2016
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CABRAS. Sono i giorni dell’Expo, quello made in Cabras però. Mancherà l’albero della vita e mancheranno anche gli stand supertecnologici progettati dai migliori architetti del mondo ma saranno assenze che non preoccuperanno i gourmet che affolleranno piazza Stagno e le vie del centro di Cabras che ha dedicato il penultimo fine settimana d’agosto al suo prodotto più conosciuto: la bottarga.

Mentre gli stand iniziano a scaldare i fornelli, il presidente del Consorzio Pontis prova a fare il punto sui numeri che caratterizzano il mercato delle uova di muggine, prodotte e lavorate a Cabras.

La regina del Sinis. La novità farà piacere soprattutto ai consumatori. I pescatori di Cabras hanno portato alla sagra solo bottarga locale: «Quest’anno abbiamo deciso così», spiega il presidente del Consorzio, Francesco Meli, «abbiamo interrotto l’importazione dalla Mauritania perché c’è stato un problema con la produzione e abbiamo deciso di farne a meno. Lavoriamo con la bottarga di Cabras che viene prima di tutto».

La produzione. Lo stagno è uno dei più vasti d’Europa, 2200 ettari di estensione, ma la produzione delle pregiate uova non raggiunge numeri sensazionali: il Consorzio Pontis ne ricava circa 25 quintali all’anno mentre la produzione totale – considerando le lagune satellite come quella di Mistras – non dovrebbe superare i 30 quintali. Non troppo, insomma. Ma le quantità scarse sono bilanciate dalla qualità eccelsa.

I prezzi. La bottarga costa cara, su questo non c’è dubbio. Eppure ne esistono qualità per tutte la tasche. Quella di Cabras la descrive ancora Francesco Meli: Il prezzo è sceso sensibilmente. Appena qualche anno fa la bottarga di Cabras costava anche 300 euro al chilo. Poi è scesa a 230 e infine, quest’anno, la proponiamo a 200 euro». Sul mercato, nonostante l’embargo imposto dai pescatori, ce ne sono anche d’importazione: «Noi quest’anno non ne abbiamo, lo ribadisco, ma quella importata che viene commercializzata dagli altri produttori costa tra i 100 e i 150 euro al chilo».

Il mercato. Se in Sardegna è una vera e propria star, anche nel resto d’Italia le uova di muggine sono un prodotto apprezzato e ricercato: «I mercati più interessanti, ovviamente, sono quelli delle grandi città come Roma, Milano e Torino», dice ancora Meli, «ma siamo in contatto con i mercati europei, Germania e Spagna su tutti». Ma ci sono anche gustose novità, alcune ancora in fase embrionale: «Proprio in questi giorni abbiamo aperto un canale di distribuzione con gli Stati Uniti e con Singapore, un broker ci ha proposto la possibilità di vederla come prodotto d’elite», ha concluso il presidente del Consorzio Pontis.

Gli sponsor. Sono diversi e tutti da tenere in considerazione. L’ultimo in ordine di tempo è anche uno dei più conosciuti: lo chef e star della Tv Carlo Cracco che, recentemente, ha confessato la lista dei furti culinari che commetterebbe ai danni della Sardegna: «La burrida, la bottarga, le seadas e la malvasia».

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