La Nuova Sardegna

Addio a Pisano, decano dei giornalisti

Addio a Pisano, decano dei giornalisti

L’ex vicedirettore dell’Unione sarda è morto a soli 66 anni. Il cordoglio di Ordine e Assostampa

21 agosto 2016
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SASSARI. Il giornalismo sardo perde una delle sue firme più autorevoli. Giorgio Pisano, storico inviato, ex-vicedirettore dell'Unione sarda e maestro di una intera generazione di cronisti, è morto ieri a Cagliari a soli 66 anni. In pensione da qualche anno, Pisano non aveva mai voluto abbandonare il giornalismo, il suo grande amore. E, infatti, curava ancora una rubrica per il giornale per il quale aveva lavorato per quarant'anni, dove alternava interviste a personaggi celebri oppure da scoprire attraverso le sue domande mai scontate. L’ultima è stata pubblicata proprio pochi giorni fa. Nella sua lunga carriera Pisano è stato anche collaboratore del Messaggero e ha lavorato al fianco di Maurizio Costanzo come autore di un talk show televisivo. Nel 2014 ha vinto il premio Alziator per il suo libro 'La verità imperfetta”. Tra le sue altre opere letterarie: “Lo strano caso del signor Mesina”, “Lista d’attesa”, “Sulle orme di Lawrence”, “Cenere fredda”. Non ci sarà nessun funerale, questa è stata la sua volontà: per dargli l’ultimo saluto oggi alle 11.30 al cimitero di San Michele si terrà una cerimonia laica.

«Salutiamo con rimpianto e ammirazione Giorgio Pisano, inviato speciale e vicedirettore dell’Unione sarda, maestro di cronaca e di rigore per moltissimi colleghi, amico sincero dei lettori – scrivono in una nota congiunta l’Ordine dei giornalisti della Sardegna e l’Assostampa sarda –. Giorgio è stato un giornalista esemplare, capace di pagare in prima persona scelte umane e professionali cristalline anche nei momenti più cupi che l’editoria sarda ha conosciuto, sempre disposto a mettere talento e cultura a disposizione dei suoi colleghi e del suo giornale. La nostra informazione perde un cavallo di razza, generoso e insofferente. Ci lascia un’eredità brillante e pesantissima da raccogliere: il suo esempio».

Anche l’Unione nazionale cronisti italiani (Unci) esprime cordoglio per la morte di Giorgio Pisano. Il presidente dell'Unci, Alessandro Galimberti, lo ricorda così: «Cronista formato in un'epoca che non c'è più. Avrebbe potuto regalare il suo talento a palcoscenici più vasti di quello regionale, come gli era stato chiesto più volte, se il legame con la famiglia, la sua terra e in particolare con la sua città, Cagliari, non avessero avuto il sopravvento in una personalità senza fronzoli che non ha mai inseguito l'ambizione. Ultimo figlio di un grande maestro del giornalismo sardo, Vittorino Fiori, era un cronista che badava solo alla verità e alla semplicità. In prima linea, giovanissimo, all'epoca in cui la cronaca, in Sardegna, era ancora quella dei sequestri di persona e il lavoro era fatto di suole da consumare, di buone informazioni e dirette. Detestava i formalismi e aveva chiesto agli amici che gli risparmiassero un coccodrillo e il funerale. Schietto, indipendente, amato o odiato. Una penna leggera e dura. Un esempio di un mestiere che ha amato, forse, più di se stesso».

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