La Nuova Sardegna

Una moda nata in Australia nel 2004

Una moda nata in Australia nel 2004

È l’invenzione di una ragazza australiana di origine libanese che poi si è diffusa il tutto il mondo

19 agosto 2016
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SASSARI. Non c’è niente di più lontano dalle imposizioni del Corano. Il burkini, mix lessicale tra il burqa e il bikini, è un’invenzione vecchia di appena 12 anni. L’idea di lanciare un dress code che potesse colmare una delle ultime lacune balneari, il costume da bagno per le donne musulmane, è venuta nel 2004 ad Aheda Zanetti, un’australiana di origine libanese ma con un cognome decisamente italiano.

La giovane aveva notato le difficoltà che una sua amica affrontava per sistemare l’ hijab, il velo che copre la parte superiore del corpo, durante una partita di basket. L’idea è arrivata in un istante, come il nome: un gioco di parole un po’ forzato perché richiama al burqua, il velo che copre il 100% del corpo di chi lo indossa, mentre il burkini lascia la faccia scoperta. La trovata, però, ha avuto successo mettendo in secondo piano la forzatura di un nome così accattivante.

Mentre il burkini prendeva piede in un paese in cui gli sport acquatici sono diffusissimi, Aheda aveva già provveduto a fondare una società e a registrare il marchi “burkini” e “burquini”.

Il nuovo costume da bagno super castigato si è diffuso all’istante: nel 2013 il burkini era già un fenomeno globale per i consumatori musulmani che hanno aggiunto anche questo capo a una lista della spesa che segnava 270 miliardi di dollari spesi in acquisti di capi di vestiario. Nel frattempo, l’intraprendente australiana ha lanciato il burkini osè, quello non copre i capelli e che è destinato alle donne che non hanno intenzione di abbronzarsi. (c.z.)

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