La Nuova Sardegna

Burkini in spiaggia, i sindaci sardi contro il divieto: noi non lo vietiamo

Burkini in spiaggia, i sindaci sardi contro il divieto: noi non lo vietiamo

Da Olbia alla Maddalena, da Bosa ad Alghero: non ci saranno ordinanze sul codice di abbigliamento

19 agosto 2016
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SASSARI. Coperti e allineati. I sindaci balneari dell’isola promuovono il burkini. O meglio lo assolvono. Nessuno di loro lancerà la fatwa contro il vestito integrale che le donne islamiche sono pronte a esibire in spiaggia. E se qualcuno crede che il burkini sia nato tra i monti dell’Afghanistan dentro le scuole oscurantiste dei talebani, si dovrà ricredere. A inventare il pesante costumone da spiaggia è stata una stilista australiana che ha fiutato il business che si nascondeva sotto il vestito.

I sindaci sardi si mostrano molto più tolleranti di quelli francesi e si rifiutano di firmare ordinanze che vietino l’uso del burkini in spiaggia. Forse anche perché nell’isola è difficile vedere una donna indossarlo e scendere in spiaggia.

Il primo cittadino di Olbia, Settimo Nizzi non ha dubbi. «Io sono convinto che ognuno può andare in spiaggia vestito come vuole – afferma sicuro –. Ci sono cose più importanti a cui pensare». Un atto di apertura del sindaco di Fi nella città più multietnica dell’isola. Gli stranieri sono quasi il 10 per cento dei residenti e la componente musulmana è elevata. In queste settimane più volte le squadre speciali che fanno i controlli nel porto e nell’aeroporto di Olbia si sono fatte notare. «Ma non c’è una particolare tensione –continua Nizzi –. È normale che negli scali si facciano i controlli. Soprattutto dopo quello che è successo in Francia e in Belgio. Sono convinto che la presenza delle forze dell’ordine dia maggiore tranquillità a tutti i turisti che sono arrivati in questi giorni». Quasi antropologica la riflessione di un altro sindaco che guida una città di mare. Luca Montella guida la città isola della Maddalena. Forse il comune a più alta concentrazione di spiagge. Se i milionari dormono a Porto Cervo, di sicuro fanno il bagno nelle acque dell’isola parco. «Io il burkini non lo vieterei – spiega Montella –. Non lo dico solo in modo istintivo, ma anche nella convinzione che sia necessario rispettare le diverse culture. I cinesi per esempio vanno al mare vestiti. Nella loro cultura l’abbronzatura non è un indice di bellezza. E molti turisti nordici indossano la maglietta. Si proteggono dai raggi solari. In altre parole credo sia importante andare al di là delle apparenze». Anche nell’altra capitale dei turismo sventola la bandiera della tolleranza. Mario Bruno, sindaco di Alghero si schiera con chi non vuole imporre modelli culturali. «Non firmerei un’ordinanza che impone un modo di vestire o ne vieta un altro – dice Bruno –. Credo nella libertà, che deve essere totale quando si parla di argomenti come questi, e nella tolleranza. Mi è capitato di vedere donne musulmane che facevano il bagno vestite. Ma questo fatto non mi ha preoccupato in alcun modo. E anche i bagnanti accanto a loro non hanno mostrato nessun segno di stupore». E anche il sindaco di Bosa, Luigi Mastino, mostra la massima apertura. «Penso proprio che non firmerei un’ordinanza di questo tipo – dichiara –. Perché credo che le religioni debbano essere rispettate e ognuno deve avere la libertà di indossare quello che preferisce. Nelle nostre spiagge non mi è mai capitato di incontrare una donna musulmana che faceva il bagno con il burkini. Ma se dovesse succedere non ci sarebbe alcun problema, da parte mia e spero anche da parte dei miei concittadini». Uno scatto del genio della fotografia Henri Cartier-Bresson spiega più di qualsiasi trattato antropologico come le culture non siano tra loro così lontane. Nel 1962 il fotografo francese in un reportage nell’isola immortalò in uno scatto una donna anziana nella spiaggia di Cala Gonone avvolta nel suo vestito nero. In testa il fazzoletto che le copriva il capo e le lasciava scoperti solo gli occhi e il naso. Un’immagine consueta che non fa nessuna paura e non sembra tanto diversa da un burkini da spiaggia. (l.roj e c.z)

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