La Nuova Sardegna

La Maddalena, strappano i gigli protetti

di Serena Lullia
La Maddalena, strappano i gigli protetti

Denuncia penale per due turisti. E a Ferragosto alcuni vacanzieri hanno violato la Spiaggia Rosa

18 agosto 2016
2 MINUTI DI LETTURA





LA MADDALENA. Come souvenir della vacanza avevano scelto gli splendidi gigli che crescono tra i granelli d’argento di Cala Granara. Ma una coppia di turisti del sud Italia al posto dei fiori porta a casa una denuncia penale per aver violato un habitat tutelato e una specie protetta. Il provvedimento arriva grazie alla sensibilità dei bagnanti. Che prima hanno avvertito la donna del divieto di raccogliere i fiori, poi hanno avvisato il Parco corredando la segnalazione di fotografie.

La coppia si trovava nella spiaggia piccola di Cala Granara, gioiello dell’isola di Spargi. La donna vede i gigli e comincia a raccoglierli. Il gesto della signora, incurante dei rimproveri degli altri bagnanti, fa scattare il gioco di squadra. La tecnologia degli smartphone mette le ali alla segnalazione che arriva direttamente sul telefono del direttore del Parco, Yuri Donno, impegnato in un monitoraggio proprio a Spargi. Viene allertato anche il personale del Corpo forestale di vigilanza ambientale-Base logistica operativa navale di Palau. La coppia di cafoni nel frattempo risale a bordo del barcone con cui i turisti fanno la gita nelle isole dell’arcipelago. Sale anche il direttore Donno. Il comandante invita chi ha prelevato i gigli dalla spiaggia a farsi avanti. Una donna apre una borsetta rossa e mostra il mazzo di splendidi gigli ormai appassiti. La difesa della coppia è da manuale. “Non c’era nessun cartello che vietasse di raccogliere i gigli, quindi possiamo prenderli”. Operazione per nulla facile per il direttore del Parco spiegare che i gigli, così come la sabbia o le conchiglie non possono essere portati via. Parole accolte con incredulità dalla coppia, alla quale i forestali hanno autografato una denuncia. «Un episodio negativo che da un lato evidenzia l'incoscienza di alcune persone – sottolineano dal Parco –, dall'altro mette in evidenza come una diffusa cultura ambientale possa aiutare il personale addetto al controllo nell'individuare e intervenire rapidamente in situazioni di questo tipo».

Nessuna denuncia invece per i turisti che il giorno di Ferragosto hanno violato il paradiso sacro della Spiaggia Rosa. Non una ma più volte durante la giornata, come documentato da alcuni scatti pubblicati su Facebook. Alcune persone sono arrivate sul lido in canoa, altre dalla scogliera. Ma le immagini fatte da lontano non permettono di dare un’identità ai maleducati del mare. Che restano impuniti.

In Primo Piano

Calcio Serie A

Cagliari avanti 2-0 contro la Juventus alla fine del primo tempo

Le nostre iniziative