La Nuova Sardegna

Base per portaerei a Santo Stefano, la Regione dice no all’ampliamento

La base militare dell'isola di Santo Stefano nell'arcipelago maddalenino
La base militare dell'isola di Santo Stefano nell'arcipelago maddalenino

La giunta Pigliaru ribadisce la sua posizione sulle servitù militari: contrari ai lavori richiesti dalla Marina

18 agosto 2016
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SASSARI. Sulle servitù militari la Regione non cambia idea. Per il governatore Francesco Pigliaru il futuro della Maddalena è legato al turismo e non alla Difesa. La netta presa di posizione arriva dopo la richiesta della Marina militare di ampliare la base di Santo Stefano, adeguando banchine e attracchi alle nuove portaerei. Una notizia su cui la Regione targata Pigliaru pone l’alt.

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«Noi lavoriamo per la riduzione delle servitù militari e qualsiasi incremento troverà la ferma opposizione del governo regionale». E proprio in merito all'imposizione della servitù a Santo Stefano, per la quale il presidente Pigliaru ha negato l'autorizzazione al rinnovo, al governo «chiediamo da tempo di affrontare i nodi cruciali del rilancio in chiave turistica della Maddalena e non certo di programmare ampliamenti della presenza militare».

Sull’ipotesi di eventuali interventi sul pontile di Santo Stefano gli uffici dell’assessorato all’Ambiente raccontano di aver ricevuto l’8 agosto una comunicazione del ministero in cui si chiede alla Regione se intenda partecipare all’istruttoria per ottenere la Via, valutazione di impatto ambientale. «L’avvio del procedimento – precisa la Regione – sarebbe dovuto essere preceduto da una informativa agli uffici che si occupano di servitù militari per la interlocuzione politica e la tutela degli interessi regionali. Dunque, il procedimento, senza una necessaria interlocuzione politica preventiva, è ininfluente rispetto alle posizioni della Regione e al confronto politico col governo sul tema più ampio delle servitù militari e su quello specifico che riguarda Santo Stefano. Qualsiasi opera infrastrutturale militare deve essere portata all'approvazione del comitato misto paritetico». L'ampliamento del molo di Santo Stefano non è stato portato alla valutazione del Comipa, né è oggetto di specifica richiesta nell’interlocuzione Regione-governo sul tema delle servitù. «Non sarà pertanto una mera richiesta di valutazione tecnica di impatto ambientale presentata al ministero a mutare i processi politici in corso».

Sulla questione Santo Stefano è intervenuto l’ex governatore Ugo Cappellacci, che ha accusato Pigliaru di essere «al corrente dei piani del governo o assolutamente inadeguato a svolgere il proprio ruolo». Al coordinatore di Forza Italia replica il senatore del Pd Silvio Lai. «I sardi hanno buona memoria e ricordano che con la giunta di centrodestra il governo Berlusconi ha ignorato le richieste della Sardegna in tema di riduzione delle servitù militari e di esercitazioni nell’isola. Ricordano anche che durante il mandato di Cappellacci, le esercitazioni e le servitù non si sono ridotte, anzi sono aumentate. Per non parlare di tutte le scelte fatte in danno dei sardi sulla Maddalena». Ed è proprio a quegli anni che risalirebbe l’intenzione della Difesa (e della Nato) di ampliare la base di Santo Stefano. Infatti, quelle che allora era solo indiscrezioni - denunciate nel 2011 dall’attuale assessore Paolo Maninchedda - ora sarebbero diventate realtà nella richiesta di ampliare il molo. (al.pi.)

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