La Nuova Sardegna

Agguato in campagna: ferito un allevatore 51enne

di Gianna Zazzara
Agguato in campagna: ferito un allevatore 51enne

Colpito da una fucilata a pallettoni all’addome mentre era sul suo pick up

13 agosto 2016
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NUORO. Tentato omicidio ieri, all’alba, nelle campagne di Dualchi, un paese di 600 anime, nel Marghine. Un’imboscata in piena regola. Antonio Chichi, un allevatore di 51 anni, verso le 6 del mattino sta percorrendo con il suo pick up azzurro un sentiero sterrato per raggiungere il suo ovile, a pochi metri di distanza. È costretto a rallentare per far attraversare un gregge. All’improvviso, il silenzio è squarciato da una gragnuola di colpi sparati da una doppietta. Il killer mancato è dietro un muretto a secco, nascosto dalle balle di fieno. Mira prima contro la portiera della macchina, dal lato del passeggero, che centra con una rosa di pallettoni. E poi contro l’allevatore. Antonio Chichi viene centrato in pieno. È vivo per miracolo. I pallettoni si sono conficcati nell’addome. Ora si trova ricoverato all’ospedale San Francesco di Nuoro, dove è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. L’operazione è riuscita: «Non è in pericolo di vita», hanno fatto sapere dalla direzione sanitaria del San Francesco.

L’allevatore, dopo l’agguato, ha la forza di lanciare l’allarme con il telefonino. Chiama i carabinieri. Poi sviene. Sul posto arrivano i carabinieri di Ottana e del reparto operativo del comando provinciale di Nuoro, guidati dal maggiore Marco Keten. Subito parte la caccia all’uomo. Posti di blocco in tutta la zona. Da ieri mattina le squadriglie dei carabinieri e i cacciatori di Abbasanta cercano l’assassino, senza sosta. L’autore dell’agguato potrebbe avere le ore contate.

L’agguato. Antonio Chichi, un pastore di Dualchi, con alcuni precedenti alle spalle, anche ieri mattina, come ogni giorno, si reca nel suo ovile, che si trova a pochi chilometri di distanza da Dualchi, in località Ozzastru. L’uomo, sposato e con figli, è da solo nel suo pick-up azzurro. All’improvviso, mentre è a pochi metri dal cancello della sua azienda agricola, è costretto a rallentare per il passaggio di un gregge. È il momento ideale per l’uomo che, accovacciato dietro un muretto a secco, comincia a sparare all’impazzata, con un fucile. La doppietta esplode diversi colpi, in rapida sequenza. Prima contro la macchina, poi dritto contro l’allevatore. I pallettoni gli si conficcano nell’addome. Antonio Chichi è ferito ma vigile e lancia subito l’allarme. È un mezzo miracolo che non sia morto. I pallini della rosa provocano lesioni lievi al volto e, più gravi, all’addome. Dopo l’agguato il killer mancato si volatilizza, forse è convinto che l’uomo sia morto.

La caccia all’uomo. Sul posto arrivano i carabinieri di Ottana e di Nuoro e i sanitari del 118 che trasportano il ferito con un’ambulanza all’ospedale San Francesco. Per i militari, invece, inizia la caccia all’uomo. Per tutto il giorno il Marghine è in stato di assedio: posti di blocco lungo le strade che portano a Silanus e Macomer. E uomini sguinzagliati nelle campagne. Ma del killer mancato nessuna traccia. Quel che è certo è che non è stata solo un’intimidazione. Ma un agguato vero e proprio, una spedizione punitiva nei confronti di Antonio Chichi: chi ha sparato voleva ucciderlo.

Il movente. Ieri pomeriggio l’allevatore, dopo l’intervento, ha iniziato a fornire agli investigatori le prime indicazioni. I carabinieri potrebbero essere già sulla pista giusta. Il movente, quello più probabile almeno, potrebbe essere legato a dissidi e dissapori per motivi di proprietà del pascolo e diritti di transito, così frequenti in questa zona interna della Sardegna.

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