La Nuova Sardegna

Talana celebra il prosciutto: da noi tutto ok

di Nino Muggianu
Talana celebra il prosciutto: da noi tutto ok

Il sindaco Tegas: quello che viene offerto nelle degustazioni è certificato e ben controllato

08 agosto 2016
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TALANA. Un successo e non poteva che essere così l'edizione 2016 della Sagra del prosciutto di Talana. Non meno di 2500 persone sin dalla mattina hanno invaso il piccolo centro ogliastrino alla ricerca degli angoli più suggestivi del centro storico anche se l'obiettivo principale era la degustazione dello straordinario prosciutto. Un prodotto conosciuto in tutta la Sardegna non solo per la sua bontà ma anche per la garanzia dal punto di vista igienico sanitario. Sempre più di frequente in occasione di festeggiamenti e sagre paesane gli alimenti vengano cucinati in vari modi senza che venga garantito il rispetto dei requisiti igienici durante i vari stadi della filiera e senza che vengano richieste le dovute autorizzazioni sanitarie alle autorità competenti. Ma non è il caso di Talana. Circa 5 i quintali di prosciutto affettati dagli esperti nei vari punti di degustazione sparsi in piazza Sa Carrera. Settanta i prosciutti selezionati e conservati accuratamente nelle cantine, dai volontari dell'associazione Pro Loco che per un anno intero hanno custodito con la cura di una volta il piccolo tesoro. «I prosciutti sono offerti dai cittadini e vengono custoditi in maniera tradizionale nelle cantine», spiega Franco Murru, presidente della Pro Loco che coordina e controlla da anni il lungo lavoro di ricerca e conservazione del prodotto. «Ciò che viene offerto nelle degustazioni – assicura il sindaco Franco Tegas – è frutto di una filiera certificata. I prosciutti arrivano da diversi allevamenti che sono regolarmente registrati e certificati in condizioni di sicurezza. Il prodotto che va a finire a degustazione è tutto frutto di una filiera ben controllata e certificata per cui, posso affermare che non esistono problemi dal punto di vista sanitario. Ovviamente si può fare di più anche con i piccoli allevatori che potrebbero mettersi in rete con tanti altri colleghi. Il discorso di filiere – conclude il sindaco – può funzionare se si fa sistema tra chi alleva, chi trasforma e chi vende. Noi ci stiamo lavorando anche se è dura arrivare al risultato ma sono convinto che prima o poi lo si raggiungerà».

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