La Nuova Sardegna

Glencore indecisa Di nuovo a rischio il futuro di Alcoa

di Tamara Peddis
Glencore indecisa Di nuovo a rischio il futuro di Alcoa

PORTOVESME. Il futuro dello stabilimento ex Alcoa rimane legato a un filo. La Glencore dopo due anni di trattative non ha dato una risposta e non si esclude che la multinazionale anglosvizzera decida...

04 agosto 2016
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PORTOVESME. Il futuro dello stabilimento ex Alcoa rimane legato a un filo. La Glencore dopo due anni di trattative non ha dato una risposta e non si esclude che la multinazionale anglosvizzera decida di non rilevare la fabbrica di alluminio di Portovesme. Uno scenario preoccupante per gli oltre trecento lavoratori che rischiano anche il sostegno degli ammortizzatori sociali.

Dopo aver ottenuto il prezzo dell'energia a 25,7 mw/h, la Glencore ha presentato un'altra richiesta: blindare la tariffa per dieci anni. Sul punto che riguarda gli accordi bilaterali con l'Enel, la multinazionale chiede invece una compensazione al fornitore di energia elettrica nel caso si manifestassero dei problemi. Secondo Enel è impossibile assumere questo rischio; per il Governo l'ulteriore richiesta è inaccettabile e potrebbe essere sanzionata dalla Commissione europea che proprio ieri ha ufficializzato il via libera al pacchetto presentato dal governo sugli strumenti energetici e di incentivazione predisposti per la Glencore.

Sono questi gli aspetti emersi nella riunione che si è svolta ieri mattina al ministero dello Sviluppo economico tra il ministro Carlo Calenda, il vice Teresa Bellanova il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, l'assessore all'Industria, Maria Grazia Piras, e i rappresentanti delle segreteria nazionali, regionali e territoriali di tutte le sigle sindacagli: Cgil, Cisl, Uil e Ugl.

Il ministro ha precisato che entro i prossimi dieci giorni Glencore dovrà formalizzare una risposta definitiva. La trattativa, dunque, è giunta al termine e non potrà esserci un ulteriore appello.

Se la multinazionale dovesse tirarsi indietro, il governo è pronto a cercare altri investitori a cui presentare le condizioni sul costo energetico elaborate per la Glencore, per la quale è previsto anche un contratto di sviluppo e investimenti con Invitalia.

I sindacati sono concordi nell'affermare che il governo ha risposto alle richieste della Glencore scritte nel Memorandum firmato nel novembre del 2014, ma non sono chiare le intenzioni della multinazionale perché se si tirasse indietro rinuncerebbe, secondo i rappresentanti dei lavoratori, a “condizioni ottime e vantaggiose”. In attesa di verificare come si evolveranno i fatti, il ministro dello Sviluppo economico ha aggiornato l'incontro con le organizzazioni sindacali e la Regione al 5 settembre. Poichè lo scenario sembra comunque destare preoccupazioni, il ministro Calenda ha sollecitato il presidente Pigliaru a presentare la domanda per la concessione dello status di “area di crisi complessa”.

Per i lavoratori privi di ammortizzatori sociali, il rappresentante del Governo si è detto disponibile a finanziare progetti legati alle politiche attive per il lavoro.

Le segreterie territoriali, infine, hanno convocato l'assemblea generale lunedì 8 agosto a Carbonia per informare i lavoratori sui risultati dell'incontro a Roma.

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