La Nuova Sardegna

Bruxelles boccia la Regione Illegittimi gli aiuti alle compagnie

di Silvia Sanna
Bruxelles boccia la Regione Illegittimi gli aiuti alle compagnie

I finanziamenti erano “aiuti di Stato”: i vettori dovranno restituire 80 milioni di euro Il verdetto riguarda gli scali di Olbia e Cagliari, nessun provvedimento nei confronti di Alghero

30 luglio 2016
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SASSARI. Aiuti illegali che devono essere restituiti. Il verdetto, atteso da mesi, è arrivato. E il contenuto è sorprendente. Perché la Commissione europea salva Alghero e gli altri scali dell’isola. Ma bacchetta la Regione, colpevole – a Olbia e a Cagliari – di avere concesso un sostegno economico illegittimo ad alcune compagnie aeree. Secondo l’Ue, che nel 2013 aveva aperto una procedura di infrazione, erano aiuti di Stato. Dunque le somme, percepite indebitamente, dovranno essere restituite dai vettori. E la Regione, che applicando la legge 10 del 2010 ha commesso un errore, dovrà battere cassa. La decisione di Bruxelles, in attesa di conoscere il contenuto integrale del provvedimento, getta un’ombra sui rapporti, già critici, con le compagnie aeree e in particolare sul sistema low cost.

La sentenza. La Commissione ritiene che la Regione abbia violato le norme Ue in materia di aiuti Stato «conferendo a compagnie aeree selezionate che operano negli scali di Olbia e Cagliari un vantaggio sleale che deve essere rimborsato». I vettori che hanno beneficiato degli aiuti – sulla base della legge 10 varata dall’ex maggioranza di centrodestra guidata da Ugo Cappellacci – sono una decina. I nomi, per questione di privacy, al momento restano top secret. Lo stanziamento complessivo è di circa 80 milioni di euro: 19,7 milioni per il 2011 e 24,5 milioni per gli anni successivi sino al 2015. Tutti i soldi ora dovranno tornare indietro perché, secondo l’Ue, non sono stati assegnati nella forma corretta. L’intervento pubblico non rispetterebbe “il Piem, principio dell’investitore operante in una economia di mercato”. Significa che la concessione del contributo economico non è stata preceduta da una valutazione dei benefici per l’investitore, configurando in questo modo “un vantaggio economico sleale che le compagnie dovranno ora rimborsare”.

Il caso Alghero. La procedura aperta dall’Europa aveva convinto la Regione a mantenere un atteggiamento prudentissimo in materia di sostegni alle compagnie low cost. Nonostante il terremoto provocato ad Alghero dalla smobilitazione di Ryanair – che il 1 novembre ha annunciato che chiuderà la base – con richieste incessanti di interventi economici da parte del territorio e rappresentanti istituzionali, la Regione ha voluto aspettare la decisione dell’Europa. Proprio Alghero, però, sembra esclusa dai provvedimenti stabiliti dalla Commissione. La procedura era stata aperta anche per il Riviera del Corallo, tuttavia il caso Alghero secondo la commissione era già stato esaminato nel 2014, quando era stata evidenziata la legittimità degli aiuti a Ryanair ed evidenziate invece alcune irregolarità nei contributi a favore delle compagnie Meridiana e Germanwings. Sulla base del pronunciamento del 2014 Sogeaal, la società di gestione dello scalo, ha operato seguendo il principio del Piem e e calcolando ex ante i ricavi incrementali derivanti dal sostegno alle compagnie aeree.

Gli scali salvi. La certezza assoluta è che nessuno dei tre aeroporti isolani dovrà restituire un solo euro. Gli scali infatti non hanno goduto di alcun aiuto statale, perché i contributi sono stati assegnati direttamente e nella loro interezza dalle compagnie. Dunque non hanno avuto vantaggi e sono serviti solo come intermediari per il trasferimento degli aiuti di Stato ai beneficiari. Per l’aeroporto di Alghero c’è da festeggiare. Perché un verdetto diverso avrebbe rappresentato una mazzata per lo scalo: il Riviera del Corallo, infatti, rischiava di dover restituire una somma che sfiora i 38 milioni di euro. Un’operazione che l’avrebbe condotto a passi svelti verso la bancarotta.

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