La Nuova Sardegna

Anche i Candelieri sono diventati un obiettivo sensibile

di Luigi Soriga

Il sindaco Nicola Sanna: "Nizza ha cambiato tutte le regole". Dalle 14 stop alle auto nel centro storico e massima allerta

28 luglio 2016
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SASSARI. Purtroppo i fatti di Nizza hanno innescato un punto di non ritorno. Nessuna festa di popolo sarà come prima dopo quella strage. E inevitabilmente anche ai Candelieri di Sassari qualcosa è destinato a cambiare. Non è proprio un allarme terrorismo, sarebbe eccessivo, usare questi termini, ma si può benissimo parlare di rafforzamento delle misure di sicurezza. Centomila persone raggrumate in una via potenzialmente costituiscono sempre un obiettivo sensibile.

Così nei giorni scorsi il Comune, la prefettura, la polizia locale, la questura, e i carabinieri si sono incontrati nell'ambito di un tavolo tecnico per mettere a punto una serie di precauzioni utili a ridurre al minimo gli eventuali rischi di attentati. È lo stesso Governo ad aver diramato una sorta di allerta per tutte le amministrazioni locali in modo da predisporre dei servizi aggiuntivi in occasione di particolari celebrazioni o manifestazioni. E Sassari, per il 14 agosto, stringerà le maglie della sicurezza. Lo farà innanzitutto schierando le così dette Api dei carabinieri, cioè le aliquote di primo intervento. Si tratta di un reparto speciale dell'arma, formato nello Squadrone Eliportato Cacciatori, addestrato per fronteggiare situazioni di attacco terroristico. Verrà mobilitato anche per la Faradda non perché esista una minaccia reale di attentati, ma perché una certa apprensione è normale che si insinui tra chi ha visto scorrere nelle tv le immagini di Nizza e di Monaco e si appresta a catapultarsi in uno scenario di folla molto simile. Sapere che a vegliare sulla sicurezza c'è del personale addestrato, aiuta a sentirsi meno vulnerabili.

«Un'altra contromisura che adotteremo – spiega il sindaco di Sassari Nicola Sanna – sarà quella di perimetrare l'area della discesa dei Candelieri e di impedire il traffico veicolare a partire dalle 14. Non appena inizierà a formarsi la folla attorno ai ceri, i mezzi privati e quelli commerciali e soprattutto quelli pesanti non potranno più circolare a ridosso del percorso della Faradda». Gli anni scorsi l'interdizione del traffico avveniva molto più tardi, ma l'episodio del camion killer di Nizza ha inesorabilmente cambiato le regole e la percezione della sicurezza. Così come la strage di Monaco ad opera di un depresso squilibrato, slegata totalmente da una matrice islamica, ha sollevato ancora di una tacca il livello di imprevedibilità e di allerta. "Per fortuna a Sassari non è così semplice come in altre città d'oltreoceano procacciarsi delle armi da assalto - dice Nicola Sanna - quindi da noi i rischi sono veramente bassi. Tuttavia il recente episodio in Germania dimostra quanto un singolo individuo psicolabile possa rappresentare un pericolo per la collettività, quanto il rischio di emulazione sia reale, e tutto questo ci costringe a un livello di attenzione necessariamente maggiore". Perciò cambierà la gestione dell'ordine pubblico all'interno della manifestazione: sorvegliare l'accesso dei ceri a Santa Maria, in questa edizione sarà compito specifico dei vigili urbani. Polizia e carabinieri si occuperanno di monitorare meglio i punti sensibili con maggiore assembramento, come il Civico o Porta Sant'Antonio. E oltre al solito cordone di scorta per le autorità o per i ceri, saranno impegnati anche in un pattugliamento in borghese. Questo perché il presidio delle forze dell'ordine deve essere dosato col bilancino: da un lato ostentato in certi punti strategici, per infondere sicurezza nei partecipanti. Ma per altri versi è meglio che sia trasparente, perché la sovraesposizione potrebbe produrre l'effetto contrario: ansia, apprensione e senso di pericolo.

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