La Nuova Sardegna

Sindacopoli, anche Peru lascia il carcere: l’ex consigliere ai domiciliari

Sindacopoli, anche Peru lascia il carcere: l’ex consigliere ai domiciliari

L’esponente di Forza Italia rimesso in libertà dopo quasi 4 mesi trascorsi in una cella di Bancali. Il gip di Oristano ha stabilito che dovrà attendere l’esito dell’inchiesta nella casa della fidanzata

26 luglio 2016
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Della banda di “Sindacopoli 2” e degli appalti truccati, erano stati scarcerati tutti. In cella, nel carcere di Bancali a Sassari, restava solo uno: Antonello Peru, ex consigliere regionale di Forza Italia ed ex vicepresidente del Consiglio. Ieri il gip di Oristano Cecile Pinello ha accolto l’istanza degli avvocati difensori Luigi Esposito e Marco Errico e ha concesso anche a Peru i domiciliari. Attenderà l’esito del processo nell’abitazione della propria fidanzata.

Una settimana fa era tornato a casa Salvatore Paolo Pinna, 53 anni, l'ingegnere di Desulo ritenuto il "dominus" della "Squadra", l'associazione a delinquere che avrebbe gestito centinaia di appalti pubblici in tutta la Sardegna.

E anche l'ex consigliere regionale Angelo Stochino, 46 anni, imprenditore di Arzana, aveva lasciato il carcere di Badu 'e Carros, a Nuoro. Entrambi, come Antonello Peru, erano detenuti dal 4 aprile. I giudici del Tribunale del riesame di Cagliari, avevano deciso per l’attenuazione delle misure restrittive.

Invece per Antonello Peru la decisione da parte del gip del tribunale di Oristano, Stefania Palmas, era stata differente. Nonostante il parere favorevole del pubblico ministero di Oristano, Armando Mammone, titolare dell’inchiesta, il gip aveva ritenuto che se Antonello Peru fosse tornato nella sua casa ci sarebbe stato il pericolo che reiterasse i reati o inquinasse le prove.

Eppure gli avvocati Esposito ed Enrico avevano immediatamente insistito sul fatto che l’esponente politico di Forza Italia non ricoprisse più alcun ruolo istituzionale, essendo stato rimosso dall’incarico in Consiglio regionale dopo l’arresto. Per loro la detenzione in carcere restava una misura del tutto eccessiva e ingiustificata. Perciò avevano valutato l’ipotesi di rivolgersi al Tribunale del Riesame, come avevano fatto altri presunti esponenti della banda del malaffare finiti nella rete della Procura di Oristano, del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Oristano e dei carabinieri della Compagnia di Tonara. I reati contestati sono associazione a delinquere, corruzione e turbativa d'asta. Si parla di tangenti, appalti pubblici pilotati, progetti finiti immancabilmente nelle mani dei soliti professionisti. Le opere sono anche molto sostanziose, come un lotto della nuova direttissima Sassari-Olbia.

Ad incastrare Antonello Peru, secondo la Procura, sono state una serie di intercettazioni telefoniche. Le attenzioni dell’ex vice presidente del Consiglio regionale erano indirizzate ai lavori di rifacimento della fascia costiera di Sorso, un appalto da 9 milioni la cui aggiudicazione agli inquirenti non sembra per nulla trasparente. Così come la gara per la ristrutturazione di "Palazzo Passino" a Bonnanaro, intervento che il sindaco ha affidato all’architetto Alessandra Piras, ovvero la compagna di Antonello Peru». (lu.so.)

La Sanità malata

Il buco nero dei medici di famiglia: in Sardegna ci sono 544 sedi vacanti

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative