La Nuova Sardegna

STRADE TRAGICHE

Giovane cade in moto e muore per una buca, indagato dirigente comunale

di Salvatore Santoni
Giovane cade in moto e muore per una buca, indagato dirigente comunale

Giorgio Cattari, 16 anni di Sorso, venne tradito dalla sua Aprilia scivolata sull’asfalto sconnesso. La Procura di Sassari chiama in causa il responsabile del settore Manutenzioni del Comune

26 luglio 2016
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SORSO. Un nastro d’asfalto lastricato di buche per anni. Una tranquilla via cittadina come tante altre che in un anonimo mercoledì di aprile diventa la tomba di un ragazzino. E ora un’inchiesta della Procura di Sassari che prospetta l’omicidio colposo a causa della cattiva manutenzione del fondo stradale. È la storia che racconta via Sardegna, la gruviera nera che corre tra Sorso e Sennori. A tre mesi dall’incidente le buche non ci sono più, incerottate con asfalto tardivo. Nei giorni scorsi, il sostituto procuratore, Paolo Piras, ha iscritto Marco Delrio, dirigente del Comune di Sorso, nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di omicidio colposo. È uno dei primi casi in Sardegna.

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L’incidente. Giorgio Cattari è un sedicenne dal viso pulito che gioca a pallone. Il 20 aprile è al campo sportivo. Finisce l’allenamento e salta a bordo della sua Aprilia fiammante. Risale il paese accompagnato da altri due amici su le loro moto. Puntano via Sardegna. Un breve rettilineo, poi la curva a imbuto incastonata di crateri. Il giovane ha prima perso il controllo della moto per poi andare a sbattere contro le auto in sosta. In questo punto tre mesi fa Giorgio Cattari è stato tradito da un buca che ha risucchiato i suoi 16 anni.

L’inchiesta. All’indomani dell’incidente stradale, il sostituto procuratore di Sassari, Paolo Piras, ha aperto un fascicolo. Dentro ci sono le carte dei rilievi dei carabinieri di Sorso, ricche di testimonianze e documentazione fotografica del fondo stradale. Nei giorni scorsi, al faldone si è aggiunto un avviso di garanzia a carico di Marco Delrio, il dirigente delle Manutenzioni del Comune di Sorso sotto cui ricade la cura delle strade. Il reato ipotizzato è quello di omicidio colposo. Lunedì 18, la Procura ha nominato un consulente tecnico che dovrà stabilire la dinamica dell’incidente. Il dirigente del Comune ha scelto come difensore l’avvocato Gabriele Satta. C’è soltanto un altro precedente simile nell’isola, quello di Olbia nel febbraio 2016, quando una strada è stata posta sotto sequestro per la morte di un centauro causata delle pessime condizioni del fondo stradale.

Incuria killer. L’inchiesta di Sorso potrebbe diventare un caso di scuola. Sì, perché chi è responsabile della manutenzione delle strade nei Comuni dovrà iniziare a fare i conti non soltanto con i lavori che vengono eseguiti ma soprattutto con quelli che non vengono eseguiti. Soprattutto quando l’incuria causa la morte di qualcuno.

Il risarcimento. Nelle scorse settimane la famiglia Cattari si è affidata all’avvocato Gianluca D’Alò per istruire una pratica di risarcimento. I genitori del 16enne sono certi che loro figlio abbia perso il controllo della moto a causa delle buche. La commissione sinistri del Comune si è riunita nei giorni scorsi per prendere atto della notifica dell’informazione di garanzia a carico del dirigente comunale e ha trasmesso la documentazione alla compagnia assicurativa. Quanto vale una vita? L’assicurazione pagherebbe fino a 500mila euro, ma soltanto se viene esclusa la colpa (o anche il solo concorso) dell’amministrazione.

I rilievi. Secondo i rilievi effettuati dai carabinieri della stazione di Sorso, guidati dal comandante Alessandro Masala, il manto stradale era in pessimo stato di manutenzione. I militari hanno constatato che nel tratto di strada vicino all’impatto c’erano diverse buche di varia ampiezza e marcata profondità poste al centro della carreggiata. «Senza dubbio alcuno - si legge nelle carte - potrebbero aver compromesso il transito dei veicoli e soprattutto di motoveicoli in sicurezza, costituendo una significativa alterazione della carreggiata». Ma i militari dicono anche di più: le buche erano presenti già da tempo.

I testimoni. Lo stesso concetto è ribadito e confermato anche dagli amici della vittima che lo precedevano lungo la strada a bordo delle loro moto. I due ragazzi hanno raccontato ai carabinieri di essere a conoscenza dello stato disastroso di via Sardegna. Hanno confermato la presenza di buche al centro della strada e hanno riferito di conoscere bene i punti da evitare di cadere. Ma Giorgio, con la sua Aprilia vecchia di tre giorni e il foglio rosa in tasca, non poteva saperlo.

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