La Nuova Sardegna

Pd, sfida per il dopo Soru: in pole Comandini e Cucca

Pd, sfida per il dopo Soru: in pole Comandini e Cucca

Il 1 agosto a Oristano l’assemblea del partito eleggerà il nuovo segretario Il consigliere regionale e il senatore i favoriti, in corsa anche l’ex deputato Calvisi

24 luglio 2016
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SASSARI. Il 1 agosto il Pd sceglierà il suo nuovo timoniere. Sarà uno tra Comandini, Cucca e Calvisi, anche se sarebbero i primi due i favoriti alla successione di Renato Soru. A eleggerlo sarà l’assemblea regionale del partito, convocata per quel giorno alle 16 all’hotel Mistral di Oristano. L’ultimo passaggio prima dell’assemblea sarà la riunione del direttorio, fissata per domani, in cui le varie correnti che animano il partito si incontreranno per provare a trovare una soluzione per la segreteria. Una soluzione ponte, anche perché il successore di Soru dovrà essere un traghettatore in vista del congresso del 2017. Inizialmente per quel ruolo si era pensato a Giannarita Mele, presidente del partito, ma alla fine si è optato per altri nomi. I più gettonati sono il consigliere regionale Piero Comandini, che fa parte della minoranza guidata dal parlamentare Ignazio Angioni e molto apprezzato dai renziani di Sardegna, e il senatore Giuseppe Luigi Cucca, anche lui nella minoranza anti-Soru, oggi molto vicino al ministro Graziano Delrio. Outsider di questa sfida, anche se con meno chance, l’ex deputato Giulio Calvisi, già segretario regionale dei Ds, che fa parte dell’area dei Giovani turchi di Matteo Orfini.

È su questi nomi che dovrebbero trovare la quadratura le correnti del partito, reduce tra l’altro da una tornata amministrativa per nulla entusiasmante: oltre il successo di Cagliari, trascinato dal Sel Massimo Zedda, i dem hanno incassato una sconfitta di misura a Olbia e una disfatta nell’ormai ex rossa Carbonia.

L’ultima decisione, prima dell’assemblea, dunque è attesa per domani, quando si incontrerà il direttorio. Da un lato l’area Cabras-Fadda, gli ex alleati di Soru che dopo un appena un anno dal successo delle primarie hanno sancito la rottura dell’alleanza, la corrente più fredda verso la soluzione ponte e fan del congresso straordinario. Cosa molto difficile visto che è stato lo stesso Matteo Renzi a decidere di posticipare tutti i congressi a dopo il referendum costituzionale di ottobre. Dall’altra parte ci sono i soriani, i fedelissimi dell’ex segretario che nelle ultime settimane si sarebbero avvicinati agli (ex?) avversari renziani ed ex Ds. La quarta corrente è infine quella degli ex civatiani del gruppo della Traversata. (al.pi.)

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