La Nuova Sardegna

Bachisio Angius, serate da far west

di Luca Fiori

Il 27enne sassarese è già sotto processo per un episodio simile accaduto nel 2011

21 luglio 2016
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SASSARI. Quando all'alba di ieri i carabinieri della compagnia di Siniscola si sono presentati nell’abitazione di Sassari in cui vive con i familiari e gli hanno mostrato l'ordinanza di custodia cautelare, Bachisio Angius ha rimesso piede sulla terra.

Poi ha preparato una sacca con qualche indumento e ha seguito in silenzio i militari che lo hanno accompagnato nel carcere di Badu 'e Carros. Fino a quel momento il disoccupato sassarese accusato della brutale aggressione ai danni di un disabile di 37 anni di Olbia, aveva galleggiato tra il mondo virtuale dei social network e la campana protettiva che avevano cercato di costruirgli intorno i familiari e i suoi difensori. Il popolo della rete lo aveva già condannato dopo aver visto e condiviso il video girato con un telefonino davanti a una discoteca di San Teodoro e rimbalzato su migliaia di pagine facebook.

Ma la magistratura non si è certo lasciata condizionare dall'onda emotiva e dal clamore mediatico. Sono stati il passato di Angius e i suoi precedenti specifici a far propendere il giudice delle indagini preliminari di Nuoro Mauro Pusceddu per la custodia in carcere. Angius è ritenuto pericoloso socialmente e non si è può escludere - secondo gli inquirenti - il pericolo di reiterazione del reato. Sono state queste le ragioni che hanno spinto il Gip a firmare, su richiesta del pm Bocciarelli, l'ordinanza che ha fatto finire il giovane in una cella nel carcere nuorese.

Non è la prima volta che il 27enne sassarese finisce in manette. E guarda caso tutti i suoi precedenti raccontano sempre di serate in discoteca finite come un film western. Un primo episodio risale addirittura al 2008, quando Angius, appena 19enne aveva creato problemi davanti all'ingresso di un circolo di via Alghero a Sassari. L'arrivo dei carabinieri aveva riportato la calma, ma tre anni dopo, davanti alla discoteca “Meccano”, sempre a Sassari, nessuno era riuscito a placare la furia sua e di altre quattro persone che si erano accanite contro un 24enne, massacrato a calci e pugni a pochi metri dal locale. Il giovane aveva riportato la frattura dello zigomo, ma la storia non era finita. Una settimana dopo aveva ritrovato Angius in un'altra discoteca di Ossi e aveva ricevuto pesanti minacce: «Ritira la querela - gli avrebbe detto il 27enne - o ti faccio bruciare la macchina».

Per questi fatti Angius e un'altra persona (le altre tre non erano state individuate) sono sotto processo davanti al tribunale di Sassari. Ma le scorribande notturne di Angius sono proseguite fino al 2014, quando la notte del primo dell'anno lui e altre persone erano state denunciate per un fuoriprogramma alla discoteca “Touch”, in via Carlo Felice, sempre a Sassari, in cui era comparso anche un fucile, utilizzato - secondo alcuni testimoni - per minacciare un addetto alla sicurezza del locale che non li aveva fatti entrare nel locale da ballo.

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