La Nuova Sardegna

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A Roma per il prezzo del grano

A Roma per il prezzo del grano

Gli agricoltori chiedono un rialzo, la Regione annuncia i contributi

21 luglio 2016
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ROMA. «Siamo qui perché è uno scandalo che il prezzo del grano sia calato del 30 per cento in meno di un anno». Lo dicono da Roma il presidente e il direttore di Coldiretti, Battista Cualbu e Luca Saba, nella Capitale insieme ai cerealicoltori sardi per rivendicare novità sul prezzo del grano.

Gli agricoltori si sono incontrati al ministero per le Politiche agricole, dove il ministro Maurizio Martina aveva convocato la filiera nazionale.

Dal dossier presentato da Coldiretti risulta che le importazioni di grano duro e tenero in Italia sono aumentate del 14% nel primo trimestre del 2016 rispetto al 2015. Ma la dipendenza dall’estero potrebbe aggravarsi: «Con questi prezzi gli agricoltori si rifiutano di seminare – sostiene Cualbu – non si riesce a pagare il costo di produzione». Secondo Coldiretti, poi, il grano straniero è alla base di più di un pacco di pasta su tre, e in più della metà del pane in vendita in Italia: «Ma i consumatori non lo possono sapere – sottolinea Luca Saba – non è obbligatorio indicare la provenienza in etichetta. Per questo saremo in piazza anche in Sardegna per sottoscrivere un accordo per la pasta e la pizza tutta sarda».

«Dagli incontri di Roma arrivano due importanti risultati per le aziende sarde. Per la filiera dei cereali, oltre ai 10 milioni inseriti nel decreto legge Enti locali, dalla rimodulazione dei sostegni accoppiati arrivano 8 milioni per il grano duro, mentre altri 8 milioni di premi vengono stanziati per le vacche nutrici, comprese quelle non iscritte ai registri anagrafici», ha detto invece l’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, «dal Ministero è stata proposta l’attivazione di assicurazioni che garantiscano i ricavi dalle fluttuazioni del mercato, passaggi che confermano la bontà delle azioni intraprese dalla Regione nell’ultimo anno».

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