La Nuova Sardegna

Un’isola a due velocità troppi costi e pochi servizi

Un’isola a due velocità troppi costi e pochi servizi

Accanto alle imprese a 5 stelle ancora molte carenze nell’accoglienza

20 luglio 2016
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SASSARI. Fa sogni da capitale del turismo Mediterraneo, ma rischia di restare una terra inospitale.

La Sardegna è un’isola a due velocità. Accanto agli hotel superstellati con concierge e camerieri in guanti bianchi, c’è un’altra Sardegna, che non parla inglese, non ha indicazioni che portano alle località turistiche, non conosce i complessi ingranaggi che fanno andare la macchina del turismo. L’appello disperato di Giorgio Mazzella, imprenditore turistico ogliastrino che non riesce a trovare personale che parli inglese, è l’aspetto più evidente di una terra in cui diventa complicato fare impresa.

Alto &basso. Ci sono eccellenze assolute, personale a 5 stelle di hotel prestigiosi che non hanno nulla da invidiare a quello delle grandi capitali europee. Ma in molti casi a regnare è l’improvvisazione. Da anni la via è stata tracciata. Gli istituti alberghieri nell’isola offrono una preparazione di livello altissimo. Ma non basta da oltre 10 anni è stata creata anche una laurea a Olbia con numeri da primato. Il 100 per cento dei laureati trova il posto di lavoro nel settore dell’accoglienza. Il segno che c’è bisogno di avere figure specializzate. Manager e camerieri. Braccia e cervelli che cambino il volto del turismo nell’isola.

Costi e servizi. L’altro grande buco nero nel sistema dell’accoglienza è l’assenza di una qualità media dell’offerta. Spesso i turisti hanno la sensazione, non troppo inventata, di pagare troppo servizi di scarsa qualità. Nell’isola le concessioni balneari hanno colonizzato ogni spiaggia. Un lettino con un ombrellone può costare oltre 50 euro al giorno. Ma non ci sono i servizi igienici. I trasporti continuano a essere un altro handicap dell’isola. Costa troppo non solo arrivare in Sardegna, ma anche muoversi. Sempre che si riesca a trovare un mezzo per spostarsi da una parte all’altra dell’isola. E spesso è impossibile trovare un treno o un bus che colleghi l’aeroporto alla città. L’elenco delle carenze potrebbe ancora continuare nell’isola che sogna di diventare una superpotenza del turismo. (l.roj)

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