La Nuova Sardegna

Orosei, prof scomparsa nel nulla da tre anni. I figli: «Aiutateci a ritrovare nostra madre»

di Gianna Zazzara
Orosei, prof scomparsa nel nulla da tre anni. I figli: «Aiutateci a ritrovare nostra madre»

Il caso irrisolto dell'insegnante di Lettere Irene Cristinzio, 65 anni. Per le una silenziosa marcia della speranza: familiari e amici hanno ripercorso le ultime ore della donna

11 luglio 2016
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INVIATA A OROSEI. Che fine ha fatto Irene Cristinzio? L’ex insegnante di Lettere di Orosei è sparita nel nulla l’11 luglio di tre anni fa, ma nessuno l’ha dimenticata. Ieri mattina, per convincere investigatori e inquirenti a riprendere le ricerche, i familiari, i vicini di casa e tutti quelli che volevano bene a questa bella signora di 65 anni («aveva sempre il sorriso sulle labbra», dicono in tanti) hanno ripercorso il tragitto che fece quella maledetta mattina di luglio di tre anni fa, una mattina calda e afosa proprio come ieri, prima di scomparire per sempre.

La marcia silenziosa. Una cinquantina di persone, tra i quali l’avvocato Gianfranco Piscitelli di Penelope, l’associazione che rappresenta gli scomparsi, si sono dati appuntamento alle 6.30 del mattino davanti alla villetta dove la professoressa viveva con il marito, il commercialista Tonino Nanni, in via Nuraghe. A guidare il gruppo la figlia Nicoletta, avvocato, che vive e lavora a Olbia. «Chiedo alle istituzioni di non abbandonarci – ha detto addolorata – Mamma quel giorno era uscita di casa per la sua passeggiata mattutina prima del solito, perché sapeva che sarei arrivata io con mio figlio». Il piccolo Niccolò, che di anni ora ne ha sei, ieri non c’era «ma chiede sempre della nonna, nessuno l’ha dimenticata, il dolore è vivo come tre anni fa».

La scomparsa. Nessuno ha mai creduto a una sparizione volontaria. Né il marito, né i figli («mamma non era depressa», hanno detto subito agli investigatori) e neanche i carabinieri che hanno iniziato le ricerche quella mattina stessa, dopo la segnalazione del marito e del figlio più grande Salvatore che vive a Milano e che in quei giorni era in vacanza a Orosei, a casa dei genitori. Irene, l’11 luglio di tre anni fa, prima di uscire, aveva già preparato il sugo per le polpette e fatto il bucato. Non era una donna che non ne voleva sapere più della vita. Anzi. «Da quando era nato il nipotino aveva una ragione in più», ha confidato una vicina di casa. Per questo tutti a Orosei pensano che le sia successo qualcosa di brutto. «Come può una donna sparire nel nulla a meno di 100 metri da casa sua?». È questa la domanda alla quale non si riesce a dare risposta. «Questa strada che Irene percorreva ogni mattina per tenersi in forma non è disabitata: ci sono aziende agricole, depositi di marmo e di legno – ha spiegato l’avvocato Piscitelli – E infatti in tanti l’hanno vista passare quella mattina. L’ultima segnalazione certa è quella di un compaesano che l’avrebbe vista tra le 8.15 e le 8.20 all’incrocio tra via Porru e via Europa, a meno di 100 metri dalla villetta di via Nuraghe, quindi sulla strada di ritorno». Poi più nulla. Cosa può essere successo in quei 10 minuti, dalle 8.20 alle 8.30? Il marito di Irene e il figlio, quando alle 8.35 non vedono Irene rientrare, iniziano a preoccuparsi. «Era molto metodica – ha ricordato il marito – La aspettavo per fare colazione».

Le ricerche. All’inizio i familiari pensano a un malore ed escono a cercarla. Rifanno il percorso della passeggiata, ma Irene non c’è. Volatilizzata. Allora lanciano l’allarme ai carabinieri di Orosei e subito partono le ricerche che si concentrano nei terreni intorno a quella strada di campagna. Centinaia i volontari che partecipano alle ricerche insieme alle forze dell’ordine e agli uomini della protezione civile. I georadar scandagliano ettari ed ettari di terreno. Ma la donna non si trova. La famiglia fa arrivare, a sue spese, i cani da ricerca, ma Irene non si trova e neanche i due telefonini che aveva con sé e che risultano spenti già dalle 8.35.

La richiesta alla Procura. «Il legale della famiglia, Nicodemo Gentile, ed io – ha anticipato l’avvocato Piscitelli – due giorni fa abbiamo presentato in Procura a Nuoro un’istanza per chiedere di far ripartire le ricerche, anche con i cani». Perché, anche se tutti parlano di Irene al presente, nessuno crede che sia ancora viva.

L’appello. «Chiediamo alle istituzioni di non abbandonarci – è il drammatico appello di Nicoletta – Mamma non può essere sparita nel nulla, a pochi passa da casa. Chi sa parli, non possiamo più vivere con questa angoscia».

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