La Nuova Sardegna

Dall’isola alla Toscana una banda larga da record

di Salvatore Santoni
Dall’isola alla Toscana una banda larga da record

Un ponte radio lungo 304 chilometri tra il monte Limbara e il monte Amiata A realizzare l’opera cinque tecnici sardi insieme a ingegneri triestini e californiani

10 luglio 2016
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SASSARI. Cosa fanno insieme un gruppo di ingegneri californiani, alcuni fisici triestini e un team di radioamatori formato da sardi e toscani? Realizzano il record per il collegamento via radio a banda larga più lungo del mondo con un ponte tra la Sardegna e la Toscana che fa viaggiare i dati a velocità da fibra ottica. L'infrastruttura, nata come un semplice esperimento, è destinata a lasciare il segno nel campo delle trasmissioni senza fili. I radioamatori sardi, insieme ai colleghi toscani, hanno bissato un altro loro record mondiale registrato nove anni fa.

La fibra che vola. Il capolavoro dei radioamatori è roboante come il nome della loro associazione, il Cisar, Centro italiano sperimentazione e attività radiantistiche. Si tratta di un collegamento bidirezionale da 356,33 Mbps che si estende su una distanza stratosferica di 304 chilometri, tra il toscano monte Amiata e il sardissimo Limbara. La velocità del collegamento ne fa una banda più che larga, anzi larghissima. Le antenne paraboliche sparano qualcosa come oltre 300 milioni di bit ogni secondo. In altri termini, è come se un immaginario cavo in fibra ottica sorvolasse il Tirreno dalla Sardegna alla Toscana. L'annuncio del successo è arrivato direttamente a San Jose, in California, dove c'è sede della ditta produttrice delle antenne che nelle mani dei radioamatori sardi e toscani, e con i calcoli dei fisici del Centro internazionale di fisica teorica di Trieste, hanno fatto registrare un record storico.

Il ponte. I test effettivi sono partiti i primi giorni di maggio. Il sistema di antenne si chiama AirFiber, letteramente fibra d'aria, ed è stato creato dalla ditta californiana Ubiquiti. Sulla carta è tra i più veloci sistemi di trasmissione senza fili, ma in pratica non era mai stato messo alla prova su certe distanze. I radioamatori del Cisar hanno potuto lavorare oltre le soglie di frequenza previste dall'ordinamento italiano grazie a una speciale proroga chiesta al ministero dello Sviluppo economico e rilasciata nel giro di 24 ore.

I protagonisti. Il team sardo è formato da 5 radioamatori provenienti dall'Oristanese, dall'Ogliastra e dal Cagliaritano, guidati dal vice presidente del Cisar, Natale Sardo. Lui è nel settore da 40 anni: «Sono nato nel mondo analogico e ho visto il passaggio al digitale. Per noi è stato come un gioco, solo ora ci rendiamo conto di quello che abbiamo realizzato». Loro hanno lavorato sui tralicci del Limbara, anche quando le condizioni meteo erano pessime. Quando i primi led hanno iniziato a luccicare e i ponti radio si son passati il primo bit è iniziata la festa. La notizia ha iniziato a rimbalzare nei forum e nei siti internet specializzati. «C'è un bel movimento nella comunità informatica», dice il presidente del Cisar, il toscano Giuseppe Misuri.

Il precedente. La rete senza fili corre tra il Monte Amiata, tra Siena e Grosseto, e il monte Limbara, tra la Gallura e il Logudoro. È la stessa che nel 2007 ha permesso di segnare il primo record per la linea senza fili più lunga del mondo, ma con velocità trasmissive nettamente inferiori. «Lo avevamo realizzato sempre noi, ma con antenne autocostruite: una faticaccia», spiega Natale Sardo. C'è anche chi nell'oceano Pacifico aveva creato un collegamento di 165 chilometri da 65 Mbps, che in sostanza significa avere la stessa velocità di una rete wifi casalinga. Oggi invece, i radioamatori sardi e i colleghi toscani hanno messo le mani su apparecchi di nuova generazione che con opportuni settaggi hanno sfondato i 300 Mpbs. Ora gli ingegneri di San Jose studieranno il comportamento della rete e delle loro antenne per capire cosa e come migliorare. Nel frattempo, i radioamatori già pensano alla prossima sfida: sfondare il muro dei 400 chilometri.

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