La Nuova Sardegna

«Autonomi e felici: paghiamo la metà»

SANTU LUSSURGIU. C’è anche chi resiste sulle sue posizioni e non ha alcuna intenzione di fare neanche un giro sul circuito di Abbanoa. A Santu Lussurgiu è cambiato il sindaco, adesso è Diego Loi, ma...

09 luglio 2016
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SANTU LUSSURGIU. C’è anche chi resiste sulle sue posizioni e non ha alcuna intenzione di fare neanche un giro sul circuito di Abbanoa. A Santu Lussurgiu è cambiato il sindaco, adesso è Diego Loi, ma non è cambiata la sostanza che ha fatto del comune del Montiferru il capofila del fronte della resistenza al gestore unico: «Non abbiamo alcune intenzione di aderire a Abbanoa. Stiamo bene così e i nostri compaesani pagano meno della metà di quello che si versa nei comuni serviti da Abbanoa», ha detto il sindaco. Santu Lussurgiu ha sempre gestito in autonomia la sua acqua anche perché ha le sorgenti a un tiro di schioppo e una rete idrica davvero efficiente: «Non si tratta solo del risparmio, non vorrei che passasse questo messaggio. Nella storia del nostro paese è sempre andata in questo modo e noi ne siamo felici perché l’acqua è un bene pubblico, perché è stato il Comune a realizzare le infrastrutture e perché possiamo gestire eventuali emergenze in tempi brevissimi», ha detto ancora Loi che ci tiene a sottolineare un altro aspetto: «Il ministero ci ha dato regione quando ha detto che i comuni possono gestire le loro reti idriche e noi abbiamo accolto questa notizia con grande soddisfazione».

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