La Nuova Sardegna

«La Brigata Sassari resta un reparto di punta»

di Antonio Meloni
«La Brigata Sassari resta un reparto di punta»

Spariranno i comandi militari autonomi di Sardegna e Sicilia, ma per i Dimonios non è previsto alcun ridimensionamento

05 luglio 2016
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SASSARI. Nel quadro di riconfigurazione del II comando Forze operative difesa, la Brigata Sassari è e resta uno dei reparti di punta dell'esercito italiano. Lo ha dichiarato ieri il generale Luigi Francesco De Leverano, comandante del II Fod (Forze di difesa), intervenuto, in teleconferenza, all'incontro convocato per illustrare alla stampa i dettagli del trasferimento del comando operativo da San Giorgio a Cremano a Napoli. Il generale di corpo d'Armata, già comandante dei “Dimonios”, ha garantito non soltanto che la Sassari - attualmente schierata in Libano - avrà un ruolo centrale nella nuova organizzazione, ma che non si esclude un suo potenziamento.

Si cambia, quindi, con nuove strategie e configurazioni che vedono la Brigata Sassari in una posizione di primo piano. La chiusura della sede del II Fod di San Giorgio a Cremano (Napoli) e - su disposizione del Governo nazionale - il trasferimento di tutte le funzioni al Comando Forze Difesa interregionale sud, con sede al Palazzo Salerno di Napoli serve a creare un solo comando per tutta l’Italia Centro meridionale: scompariranno i comandi militari autonomi della Sardegna e della Sicilia.

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Nella "vecchia" sede, la storica caserma "Cavalleri" di San Giorgio a Cremano, sarà ospitata la Divisione Acqui che fa già parte della struttura. Ieri mattina, nella sala breafing del comando Brigata Sassari, in piazza Castello, il generale De Leverano, collegato in videoconferenza con i comandi delle brigate "Aosta", "Sassari", "Granatieri di Sardegna", "Pinerolo" e "Garibaldi", ha fatto un riepilogo delle più importanti operazioni compiute con successo dal II comando delle Forze di difesa a partire dall'ormai lontano gennaio 1998, anno della sua costituzione. Oltre alle missioni all'estero, negli ultimi diciotto anni gli uomini del II Fod sono stati impiegati, con successo, all'interno dei confini nazionali non solo a supporto di operazioni in affiancamento alle forze dell'ordine, ma anche a sostegno delle popolazioni colpite dalle calamità naturali che negli ultimi anni, da nord a sud, hanno messo in ginocchio intere popolazioni. Solo per citarne alcune, ricordiamo la recente operazione "Strade sicure" che dal 2008 a oggi ha portato all'identificazione di 2.530.000 persone e al controllo di 840 mila veicoli. Per non dire dell'operazione "Terra dei fuochi", che dall'aprile del 2014 a oggi, nel territorio tra i comuni di Napoli e Caserta, ha realizzato circa 29mila pattugliamenti. Sul fronte delle calamità naturali, si ricorda l'intervento in occasione del terremoto che ha colpito l'Aquila e le più recenti alluvioni che, tra il 2011 e il 2015, hanno interessato il sud Italia, Sardegna compresa.

Con la riorganizzazione, migliora la gestione delle forze presenti sul campo in termini di addestramento, formazione, demanio e perfino riguardo all'organizzazione di cerimonie e ricorrenze. Il "nuovo" II Fod avrà una struttura più snella e un sistema più rapido di comunicazione. Fino a ieri, infatti, quando sul territorio si verificava un evento che richiedeva l'impiego delle forze armate, il prefetto doveva rivolgersi al comando autonomo regionale, con sede a Cagliari. Con il nuovo assetto, la prefettura comunica direttamente con il comando del II Fod, a Napoli, che, sulla base delle forze disponibili, decide l'impiego dei reparti nella regione. Il generale di corpo d'armata Luigi Francesco De Leverano, leccese, vanta una lunga carriera in cui spicca, tra i prestigiosi incarichi, anche il comando della Brigata Sassari, dal luglio 2006 al luglio 2007. L'ufficiale è stato, tra l'altro, vicecomandante del contingente italiano in Iraq. Dal luglio dell'anno scorso è generale di Corpo d'armata.

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