La Nuova Sardegna

Ryanair in fuga, la piazza contro Deiana: «Sei la rovina di Alghero»

di Alessandro Pirina
Ryanair in fuga, la piazza contro Deiana: «Sei la rovina di Alghero»

Dura protesta all'inaugurazione dei quattro nuovi treni che collegheranno Sassari con la città catalana. Bloccati i binari. L’assessore regionale ai Trasporti: «Questa è istigazione all’odio»

30 giugno 2016
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INVIATO AD ALGHERO. La chiamata alle armi è scattata appena la Regione ha comunicato che ieri 29 giugno l’assessore Massimo Deiana sarebbe stato presente al taglio del nastro del nuovo treno che collega Sassari e Alghero. Sms, post su Facebook, comunicati dei partiti di opposizione per organizzare il benvenuto ad Alghero al titolare dei Trasporti, ritenuto il colpevole della fuga di Ryanair e, dunque, del crollo dei passeggeri al Riviera del corallo. Un passaparola che ha funzionato. In stazione si sono ritrovati oltre un centinaio di algheresi, armati di striscioni, cartelli e fischietti. «Dov’è Deiana? Dov’è Deiana?», urlavano inferociti al sindaco Mario Bruno, che dal palco cercava di riportare la calma. Ma l’assessore non c’era, a Sassari non era salito sul treno. Glielo ha impedito un contemporaneo impegno istituzionale a Porto Torres. Questa perlomeno è la motivazione ufficiale, ma è molto probabile che, consapevole del clima pesante che si è creato intorno alla sua figura, Deiana abbia preferito disertare la tappa di Alghero.

Binari bloccati. E in effetti il viaggio inaugurale del treno su cui sarebbe dovuto salire anche l’assessore si è dovuto fermare alle porte della città perché ignoti avevano bloccato i binari con uno striscione appeso con dei fili d’acciaio. Un manifesto con su scritto: «Deiana, rovina di Alghero». Inevitabile la denuncia dell’Arst contro ignoti.

La serrata. Ma già dalla sera prima si era capito che l’accoglienza non sarebbe stata delle migliori. Anzi. Il consigliere comunale del Nuovo centrodestra, Emiliano Piras, aveva invitato i commercianti alla serrata per manifestare contro Deiana in difesa dell’aeroporto.

La protesta. Un appello a cui hanno risposto molti esponenti del centrodestra e sindacalisti, oltre a tanti semplici cittadini. Hanno atteso che il nuovo treno arrivasse per sommergere di fischi i passeggeri istituzionali. Anche se il loro obiettivo era ovviamente l’assessore. «Dov’è Deiana? Dov’è Deiana?», gridavano. Poi, quando hanno capito che non era sul treno, hanno riversato la loro rabbia sui presenti. «Buffoni, buffoni». Intanto, Mario Bruno, pur definendo legittima la protesta, dal palco parlava di «giornata di festa», ma le sue parole sono state oscurate dai fischi dei manifestanti, che a quel punto hanno deciso di abbandonare il piazzale della stazione, lasciando da soli il sindaco Bruno, il collega di Sassari Nicola Sanna, i dirigenti dell’Arst e pochi altri.

L’assessore. Nel frattempo Deiana si trovava a un’altra inaugurazione, quella della stazione marittima della Grimaldi, ma l’eco delle proteste è arrivata fino a Porto Torres. Attacchi personali che, ammette l’assessore, fanno molto male. «Noi stiamo lavorando con impegno per trovare una soluzione per Alghero, l’aeroporto, i contributi alle low cost, ma nello stesso tempo c’è chi strumentalizza questa situazione in maniera imbarazzante».

Istigazione all’odio. Deiana è molto amareggiato, gli è stato riferito della protesta di Alghero, dello striscione che ha bloccato i binari. «Io accetto qualsiasi tipo di confronto, ma siamo di fronte alla personalizzazione, all’istigazione all’odio – afferma l’esponente della giunta Pigliaru –. Sono attività molto pericolose e questo mi dispiace parecchio».

Capro espiatorio. Nel mirino di Deiana finiscono quei politici che «alimentano questi messaggi di odio e malevolenza. Politici che hanno una doppia responsabilità, perché quando hanno governato loro i problemi si sono acuiti e noi ne stiamo pagando le conseguenze. Adesso cercano un capro espiatorio. C’è gente che mesta nel torbido, che semplifica in maniera criminale questo tipo di problematiche, forse perché neanche le capisce. Se il problema fossi io mi leverei di torno, ma non funziona così».

Il caso Ryanair. Deiana è nell’occhio del ciclone per l’addiodi Ryanair all’aeroporto di Alghero. «Lo sanno tutti che la compagnia ha deciso di andare via per l’aumento delle tasse aeroportuali – afferma –, ma si preferisce dire che sono io che l’ho fatta scappare. Come se io potessi mettere alla porta una delle più importanti compagnie del mondo. Io dico che dobbiamo aspettare che la Ue si pronunci sulle procedure di infrazione e aspettare che il governo elimini le tasse. È stato preso un impegno e sono certo che verrà rispettato».

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