La Nuova Sardegna

Mini-sterlina, shopping meno caro

Mini-sterlina, shopping meno caro

Dalle vacanze studio ai concerti, le opportunità per studenti e turisti dopo il calo del pound del 6,5%

26 giugno 2016
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ROMA. Qualche vantaggio dalla Brexit arriva almeno sul fronte dei risparmi per i consumatori europei. La sterlina debole, infatti, consentirà ai cittadini dell’Ue qualche vantaggio nel cambio con il pound. E sebbene i risparmi maggiori li avranno i cittadini americani, con il dollaro rafforzatosi del 10 per cento nei confronti della divisa britannica, il risparmio c’è nel cambio euro-sterlina, passato dallo 0,76 della vigilia a 0,81, il 6,5 per cento in più a favore dell’euro.

Inoltre, con i saldi appena partiti e le previsioni di un ulteriore indebolimento della valuta britannica, sono destinate a crescere le possibilità di risparmiare qualche euro dallo shopping ai viaggi. Una vacanza a Londra, ad esempio, resterà una scelta cara, considerato il più elevato costo della vita della capitale britannica, ma una camera in un hotel a tre stelle da 140 sterline che due giorni fa avremmo pagato 185 euro, oggi ci costa 173 euro.

Si potrà risparmiare anche sui pasti e sugli acquisti. E proprio sul fronte dello shopping qualche occasione in più la danno i saldi estivi, scattati proprio questo weekend. Un’occasione ghiotta per i turisti dell’Unione europea, che potranno approfittare dell’effetto congiunto di sconto e sterlina debole per pagare un po’ meno alcuni prodotti-icona della moda e dello stile inglesi, dal trench Burberry alla pipa Dunhill.

Dando una sbirciatina al sito di Harrods, il tempio dello shopping di lusso inglese, che offre sconti fino al 50 per cento, si scopre che un paio scarpe Church’s scontate, che senza Brexit sarebbe costato 375 euro, ora è a 352 euro (285 sterline). Ma per chi volesse solo la soddisfazione del risparmio senza spendere troppo, si può ripiegare su una confezione regalo di the da 60 sterline, con un risparmio di quasi cinque euro (74 euro con la sterlina post Brexit).

Per gli amanti della bevanda inglese per eccellenza, la sterlina debole renderà più accessibili anche le tante sale da the o gli hotel dove viene servito il tradizionale afternoon tea. Al Ritz - per il Telegraph il miglior posto dove assaggiare il tradizionale the del pomeriggio - si pagano oggi 64 euro (52 sterline) risparmiando un po’ più 4 euro: non è economicissimo, ma il the è servito accompagnato da finger sandwiches con salmone affumicato, prosciutto arrostito, frutta e dolcetti e l’ambiente è rigorosamente elegante, con uomini in giacca e cravatta, e jeans e scarpe da ginnastica proibiti.

Ma la sterlina debole fa gola anche per i biglietti dei concerti: per vedere i Cure, che si esibiranno a dicembre, ad esempio, sul biglietto più caro da 56 sterline (69 euro) il post-Brexit consente un risparmio di quattro euro.

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