La Nuova Sardegna

«Caso Pecorino, tutto in regola»

La ditta Fratelli Pinna interviene sul dissequestro del carico in arrivo dalla Romania

16 giugno 2016
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SASSARI. Sequestro di pecorino «temporaneo e a scopo cautelativo: nella successiva verifica si è infatti dimostrato che tutto era assolutamente in regola in merito a condizioni igieniche, di conservazione, di etichettatura e di rintracciabilità dello stabilimento di produzione e della destinazione, Per questo motivo il formaggio, che aveva l'etichetta della produzione romena, è stato immediatamente dissequestrato». La ditta Fratelli Pinna, industria casearia di Thiesi, interviene sullo stop a un carico di formaggio prodotto in Romania e destinato al mercato internazionale dei grattugiati per sottolineare «il pieno rispetto delle regole vigenti e l'assoluta trasparenza del nostro operato. La ditta Fratelli Pinna è particolarmente attenta a difendere e a consolidare l'immagine di una azienda che da quasi un secolo tiene alto il nome della Sardegna nei mercati nazionali ed internazionali». I Pinna ricordano che il mercato dei formaggi da grattugia è presidiato da decenni da francesi, bulgari, rumeni e siriani. «Noi questo tipo di produzioni – sottolineano – le realizziamo da 10 anni, da quando abbiamo costruito uno stabilimento vicino a Timisoara, che rappresenta l’8% del nostro fatturato complessivo. Volevamo inserirci in quel segmento di mercato globale, estremamente competitivo, dei formaggi da grattugia che non fanno distinzione fra vaccini e pecorini, ma competono solo in base al miglior rapporto prezzo/qualità. Gli acquirenti che si muovono su questi mercati sono ben coscienti di cosa comprano. Crediamo e ci vantiamo di aver fatto una buona operazione di internazionalizzazione facendo entrare il nostro gruppo in relazione con società che ora acquistano anche gli altri nostri prodotti realizzati in Sardegna». E ancora: «In questi 10 anni la Fratelli Pinna non ha trasferito in Romania un solo litro di latte sardo (per sfruttare il minor costo del lavoro) e non ha mai importato latte romeno (per sfruttare il minor costo della materia prima). Ha invece realizzato a Thiesi investimenti per oltre 15 milioni di euro, aumentando la superficie dello stabilimento e il numero dei dipendenti».

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