La Nuova Sardegna

CAGLIARI. La Regione crede davvero nei mesi di spalla nel turismo e nell’attrazione che potrebbero avere i beni culturali?

A chiederselo è Attilio Dedoni, capogruppo dei Riformatori in Consiglio regionale. «È a dir poco paradossale l'atteggiamento della Giunta che da un lato promuovere la destagionalizzazione e dall'altro lascia che diversi siti i archeologici chiudano a settembre per mancanza di fondi».

Per proseguire nell’attacco: «Se qualche turista dovesse dare retta alla campagna promozionale negli aeroporti di Alghero, Cagliari e Olbia, lanciata dall'assessorato al Turismo, rischierebbe di venire in Sardegna nella stagione di spalla, finirebbe per trovare solo cancelli chiusi».

L’accusa dei Riformatori arriva dopo la denuncia lanciata di recente dalle cooperative che gestiscono musei, biblioteche e siti archeologici. «Che i fondi stanziati in Finanziaria non fossero sufficienti per dare copertura all'intero anno, è cosa nota a tutti e soprattutto alla maggioranza che, nonostante le segnalazioni dell'opposizione, ha tirato dritto e ricreato lo stesso vuoto di un anno fa», sottolinea Attilio Dedoni dopo aver ricordato che per tenere aperti i siti archeologici anche in autunno, basterebbero 2,6 milioni.

«La Regione – scrive il capogruppo dei Riformatori – ha appena regalato sei milioni alle società di gestione degli aeroporti, per promuovere l'immagine turistica con i Giganti di Mont'e Prama e il Museo archeologico di Cabras che li ospita. Ma proprio quel museo è nella lista nera dei siti che chiuderanno i battenti a settembre. Chi avrà il coraggio di spiegare ai turisti affascinati dalle immagini proiettate sui maxi-schermi negli aeroporti che, se decideranno di tornare, quei luoghi ricchi di storia e mistero non potranno visitarli?».