La Nuova Sardegna

sanluri/morì durante un intervento

La caserma dei vigili del fuoco intitolata a Massimo Casu

di Luciano Onnis

SANLURI. La caserma dei vigili del fuoco di Sanluri ha un nome, quello di “uno di loro” morto tragicamente nel compiere il suo dovere. Si chiamava Massimo, aveva 35 anni ed era un vigile del fuoco in...

04 giugno 2016
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SANLURI. La caserma dei vigili del fuoco di Sanluri ha un nome, quello di “uno di loro” morto tragicamente nel compiere il suo dovere. Si chiamava Massimo, aveva 35 anni ed era un vigile del fuoco in servizio nel distaccamento di Sanluri. Il 17 luglio del 2003 venne ucciso da un autocarro mentre spegneva un incendio di stoppie in un campo propagatosi alla cunetta sulla strada fra Sanluri e Samassi, in località Baccu Managas. Il conducente del veicolo, nonostante il fumo denso che impediva la visibilità sulla carreggiata e l'invito di altri operatori dell'antincendio a rallentare, proseguì ad andatura non adeguata alla situazione e travolse Massimo Casu che si trovava proprio vicino all'auto pompa dei vigili del fuoco intento a srotolare l'idrante. Il giovane pompiere, nato a Cagliari e residente ad Assemini, morì sul colpo. Un mese dopo si sarebbe dovuto sposare e anche diventare padre della bimba che la compagna Roberta portava in grembo da otto mesi. La caserma dei vigili del fuoco di Sanluri, in via Carlo felice, è stata intestata a lui con una solenne cerimonia che ha visto la partecipazione, assieme alla compagna Roberta, alla figlia Michela, che oggi ha 13 anni, e agli altri familiari, del direttore generale nazionale del corpo dei vigili del fuoco, dei comandanti provinciali della Sardegna, del sindaco di Sanluri Alberto Urpi, e di tantissimi colleghi di allora e di oggi. Il 28 novembre 2003 il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, in occasione della ricorrenza di Santa Barbara, patrona dei vigili del fuoco, conferì a Casu la medaglia al valore civile alla memoria.

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