La Nuova Sardegna

Per l’ex Alcoa l’accordo è a un passo

di Tamara Peddis
Per l’ex Alcoa l’accordo è a un passo

Pigliaru a Roma strappa al governo una riduzione del costo dell’energia. Ora ci sono le condizioni per l’arrivo di Glencore

02 giugno 2016
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IGLESIAS. Il Governo riduce ancora il costo dell'energia per venire incontro alle richieste della multinazionale svizzera Glencore, interessata ad acquisire lo stabilimento ex Alcoa di Portovesme.

La nuova proposta sulle politiche energetiche presentata ieri mattina a Palazzo Chigi dal Governo ai sindacati Fim Fiom Uilm dopo interolcuzioni con la Commissione Europea riguardo le norme generali in materia, è ancora più vicina, rispetto a quanto richiesto dal gruppo svizzero nel Memorandum, cioè l'intesa firmata nel novembre 2014 tra la società, il Governo e la Regione Sardegna.

Nel corso della riunione romana - coordinata dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, affiancato dal Ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda, dal Vice Ministro al Mise Teresa Bellanova, dal Presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru e dal  Coordinatore del Piano Sulcis  Salvatore Cherchi - l'esecutivo ha assicurato ai sindacati che sulla base della nuova proposta, giudicata da tutti i presenti molto positiva, secondo quanto riporta in una nota Palazzo Chigi, verrà accelerato il confronto con il Gruppo svizzero per il necessario chiarimento sull'acquisizione o meno dell'impianto del polo industriale del Sulcis Iglesiente.

Si attende una risposta entro i prossimi quindici giorni. Il Governo ha già presentato alla Glencore la nuova proposta sul costo dell'energia. Adesso la multinazionale dovrà adesso sciogliere il nodo e prendere una decisione che oramai si trascina da tempo.

Il Ministero dello sviluppo economico Carlo Calenda, si è detto disposto a recarsi personalmente dai vertici del Gruppo per avere una risposta definitiva nel più breve tempo possibile e in caso di esito negativo ad offrire spazio ad altri possibili investitori.

Il Governo ha fatto sapere che intende mantenere aperta ogni possibile prospettiva di ripresa per lo stabilimento di alluminio primario del polo industriale di Portovesme che interessa l'occupazione di circa 800 lavoratori tra i diretti e quelli delle ditte d'appalto. Secondo i segretari del Sulcis Iglesiente, Roberto Forresu della FiomCgil, Rino Barca della FimCisl e Daniela Piras della Uilm non si può perdere più tempo. «La vertenza Alcoa è una vertenza infinita, ma al momento nel territorio soffocato dalla crisi economica hanno precisato, non ci sono altre alternative al riavvio dello smelter di Portovesme». Ieri a palazzo Chigi il Governo ha manifestato anche la disponibilità a costruire un contratto di sviluppo per rafforzare l'attività di investimento della fabbrica di alluminio.

L'importanza di accelerare i tempi è dovuta anche al fatto che dei 436 lavoratori in cassa integrazione il prossimo dicembre una parte perderà l'assegno sociale. Per i lavoratori dell'indotto circa 400 che già hanno perso il sostegno sociale il Governo è al lavoro per ricercare strumenti di politiche attive tra cui occasioni di formazione e riqualificazione finalizzati alla ricollocazione nei prossimi lavori sulle infrastrutture locali e investimenti relativi ai progetti contenuti nel Piano Sulcis.

Soddisfatti anche i parlamentari sardi. «La riunione a Palazzo Chigi sul dossier Alcoa completa, penso definitivamente, la cornice delle regole pubbliche sull'energia in Italia – spiega il deputato Pd Francesco Sanna –, necessarie per aprire e chiudere il negoziato tra la proprietà Usa e la possibile acquirente Glencore. È molto positiva l'affermazione che queste regole, stabilendo condizioni di prezzo della elettricita migliori della media europea, debbano valere per tutti gli operatori con spalle robuste sia industrialmente, sia finanziariamente».

«Registriamo un’apertura positiva – dice il deputato Pd Emanuele Cani –. L'ulteriore proposta sul costo dell'energia presentata alla Glencore certifica l'impegno del Governo in questa vertenza».

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