La Nuova Sardegna

La notizia del ritrovamento scoop globale

La notizia del ritrovamento scoop globale

Dal New York Times ai media indonesiani, il destino del sommergibile ha conquistato le prime pagine

29 maggio 2016
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OLBIA. La notizia del ritrovamento del P311 ha fatto il giro del mondo. Sono bastate poche ore per scatenare un tam-tam mediatico di notevoli dimensioni. Così il sommergibile britannico, l'isola di Tavolara, il sommozzatore Massimo Bondone e l'Orso diving di Poltu Quatu sono diventati famosi dagli Stati Uniti fino alla Russia. Ma è in Inghilterra che la storia del P311 ha suscitato maggior interesse. Lì la memoria del sommergibile della Royal navy ha resistito per 73 lunghi anni, soprattutto tra gli appassionati di storia e di subacquea e tra le famiglie dei 71 membri dell'equipaggio scomparso nel mare gallurese.

Giro del mondo. La storia è stata resa nota martedì e subito ha scavalcato i confini regionali. Prima è comparsa sulle homepage dei maggiori quotidiani nazionali, da Repubblica al Messaggero. Poi su quelle delle testate più importanti del mondo: New York Times, Telegraph, Times, Daily Mail, The Guardian, Huffington Post, The Sun, Indipendent. Ma non solo. Del sommergibile affondato al largo di Tavolara se ne sono occupate anche diverse tv del pianeta, a cominciare dalla Bbc e dalla Abc. La notizia è stata ripresa anche da testate e siti di informazione russi, cechi, indonesiani, spagnoli, tedeschi, neozelandesi. Un interesse che la dice lunga sulla straordinarietà del ritrovamento: un sommergibile della seconda guerra mondiale, scomparso nel nulla e nel bel mezzo di una missione segreta, ritrovato dopo 73 anni con al suo interno i corpi di 71 marinai.

Telefono rovente. Il sommozzatore Massimo Domenico Bondone, da quando ha scovato il sommergibile britannico, è diventato una specie di eroe. La bacheca del suo profilo Facebook è tempestata di messaggi e attestati di stima digitati da amici e anche persone sconosciute.

In privato, invece, riceve i messaggi, i racconti e le congratulazioni dei parenti delle vittime del P311. Il suo telefono, da quando è stata data la notizia del ritrovamento, continua a squillare ininterrottamente. Con umiltà Bondone rilascia interviste e racconta ciò che ha visto laggiù, a novanta metri di profondità, dove 71 persone hanno trovato la morte in uno dei modi più atroci che si possano immaginare. (d.b.)

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