La Nuova Sardegna

Budelli assegnata al Parco il giudice chiude la contesa

di Serena Lullia
Budelli assegnata al Parco il giudice chiude la contesa

L’isola consegnata a titolo definitivo all’ente. Il presidente Bonanno: finalmente

18 maggio 2016
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LA MADDALENA. Budelli è patrimonio dello Stato. La soap rosa che dal 2013 divide l’Italia ha il suo lieto fine. Il giudice per le esecuzioni immobiliari, Alessandro di Giacomo, ha assegnato in modo definitivo il paradiso con la Spiaggia Rosa al Parco. Il passaggio arriva con il piano di ripartizione delle somme ai creditori. Budelli era stata messa all’asta dalla società Nuova Gallura andata in fallimento. L’isola era il pezzo pregiato nel portafoglio del gruppo immobiliare. Dopo alcune aste deserte nel 2013 il banchiere neozelandese Michael Harte l’aveva comprata per poco meno di 3 milioni di euro. Un acquisto che aveva spinto il Parco a esercitare il diritto di prelazione, passaggio che aveva innescato una battaglia legale tra Harte e l’ente isolano. Ieri il giudice ha chiuso definitivamente la lunga e intricata vicenda su Budelli. Adesso il Parco dovrà elaborare un piano di gestione che metta al sicuro il paradiso rosa, lo protegga e lo preservi per le generazioni future. Un compito delicato che spetta al Consiglio direttivo del Parco che si era diviso sull’acquisto dell’isola. Solo qualche settimana fa una parte dell’organismo aveva votato no all’acquisto di Budelli, contrariamente a quanto stabilito dal Parlamento tre anni fa.

Pillole di storia. L’isola finita all’asta era stata acquista dal milionario Harte nel 2013. Il Parco aveva esercitato il diritto di prelazione, ma i giudici amministrativi avevano ritenuto illegittima l’operazione. Perché fosse in regola l’ente avrebbe dovuto avere approvato un Piano del Parco, uno strumento di pianificazione simile al Puc. La mancanza di questo documento aveva spinto i giudici del Consiglio di Stato a cassare il provvedimento e a riassegnare Budelli ad Harte. Riserva integrale. Nel frattempo le regole sull’isola erano cambiate. Il presidente Giuseppe Bonanno, per paura di speculazioni edilizie, aveva introdotto la riserva integrale. Vietato piantare anche solo uno spillo nell’eden rosa. Un provvedimento che aveva raffreddato il sentimento d’amore di Harte per l’isola appena acquistata e la volontà di realizzare l’Osservatorio sulla biodiversità.

Il progetto filantropico. Alla fine dello scorso anno i legali di Harte avevano illustrato a Roma, nelle stanze del ministero dell’Ambiente, la bozza di progetto per Budelli. Ma l’Osservatorio della biodiversità si accompagnava anche a una serie di altri interventi. Ruderi trasformati con maxi cupole di vetro, pontili che si allungano sulle spiagge, boe circolari riservate agli yacht, una vasta area di mare tra Budelli, Santa Maria e Razzoli, vietata alla navigazione. Progetto che aveva scatenato le polemiche.

L’addio. Alla fine di marzo, dopo aver chiesto qualche mese di proroga al giudice prima di perfezionare l’acquisto, Harte decide di rinunciare. Il motivo lo scrive in una lettera che invia al sindaco Luca Montella e al presidente della Regione Francesco Pigliaru. La riserva integrale imposta dal Parco non gli consente di realizzare il suo progetto. Il giudice assegna quindi Budelli all’ente, rimasto da solo nella corsa all’acquisto. Ma di lì a poco doppio colpo di scena. Il legale di Harte chiede al giudice di non cedere Budelli al Parco. In tribunale arriva anche una lettera firmata da una parte del Consiglio direttivo dell’ente che chiede la restituzione dei 3 milioni di euro versati per l’acquisto. Ieri la decisione finale. Dopo un passato da paradiso privato per Budelli c’è un futuro da eden pubblico.

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