La Nuova Sardegna

Cittadini catalani? Doppio passaporto per gli algheresi

di Gian Mario Sias
Cittadini catalani? Doppio passaporto per gli algheresi

La possibilità è contenuta nella bozza della Costituzione. Ma potrà accadere solo se la Catalogna sarà indipendente

14 maggio 2016
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ALGHERO. Potrebbe esserci un giorno in cui gli algheresi, ma solo quelli che eventualmente lo desiderassero, potrebbero richiedere la cittadinanza catalana. Sebbene a discrezione dei diretti interessati, è un diritto promosso dal comitato di 17 saggi – avvocati, giuristi, ingegneri, imprenditori, giornalisti ecologici ed esperti di conflitti – che tre giorni fa ha consegnato alla “presidenta” del Parlamento catalano, Carme Forcadell, «una proposta di Costituzione come spunto di riflessione», come recita il sottotitolo del testo di 79 pagine, 8 titoli e 148 articoli al centro del confronto di mercoledì scorso. Come spiega Joan Adell, direttore dell’ufficio di Alghero della delegazione del governo catalano in Italia, bisogna essere molto prudenti. Almeno per tre motivi.

«Anzitutto si tratta di una bozza e non di una vera e propria Costituzione approvata dal Parlamento catalano – spiega Adell – perciò prima di commentare un provvedimento dobbiamo aspettare che ci sia una discussione in parlamento e una conseguente approvazione». In secondo luogo, «nel caso di cittadini di altri Stati che abbiano legame culturale e linguistico con la Catalogna l’acquisizione non è automatica come per i catalani, ma possono chiedere la doppia cittadinanza».

Ultimo timore, «il caso di Alghero è molto particolare perché stiamo parlando di una città e non di uno Stato, perciò bisognerà capire come evolve il dibattito». Nei giorni scorsi la notizia ha fatto il giro della Spagna ed è arrivata in Italia e in Sardegna nella sua versione più entusiasta, quella del sito d’informazione cronicaglobal.com, secondo cui «il progetto di Costituzione presentato mercoledì prevede di concedere la nazionalità catalana a tutti coloro che vivono in Catalogna al momento della “dichiarazione di indipendenza” e ai cittadini di altri Stati che hanno legami culturali e linguistici comuni alla Catalogna». Per l’organo di informazione spagnolo, «è un chiaro riferimento a Valencia, alle Baleari, all’Aragona orientale, a una parte di Murcia, a Rosellon, in Francia, e ad Alghero, in Italia».

In realtà Alghero, ma neanche le altre enclavi catalane sparse tra Francia, Italia e Spagna, sono mai citate nel testo che i saggi del comitato “Costituìm” hanno elaborato come base del dibattito che presto o tardi, è l’auspicio, approderà in Parlamento. Certo è che quando la Catalogna sarà realtà, se la bozza dovesse passare indenne gli algheresi potranno chiedere di diventare cittadini catalani. Un doppio passaporto che avrà sì un valore simbolico e identitario, ma che conferirà agli abitanti della Riviera del corallo gli stessi diritti e gli stessi doveri di tutti i catalani. Nella nuova Catalogna le lingue ufficiali saranno il catalano e l’aragonese, mentre il castigliano – ossia lo spagnolo – sarà patrimonio culturale da rispettare, garantire e proteggere». Cataluña indipendente sarà una repubblica presidenzialista e unicamerale, con elezione diretta del presidente ogni cinque anni. Sarà una nazione di pace e non avrà un esercito. Gli algheresi inizino a farci un pensierino.

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