La Nuova Sardegna

Nasce Asur, azienda unica: le vecchie Asl vanno in pensione

di Silvia Sanna
Nasce Asur, azienda unica: le vecchie Asl vanno in pensione

Via libera della giunta, entro giugno l’approvazione in Consiglio: Sassari sarà la probabile sede Gli obiettivi: gestione omogenea dei servizi e taglio delle spese. Pigliaru: «È una sfida»

04 maggio 2016
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SASSARI. Una sola Asl, un unico direttore generale che avrà un grande potere ma agirà sotto il controllo diretto della giunta regionale. Una sede ancora incerta, la stabilirà il Consiglio, ma che molto probabilmente sarà a Sassari. Si chiamerà Asur (Azienda sanitaria unica regionale): ieri il via libera dalla giunta, il 1 luglio il battesimo ufficiale. Una sfida, l’ha definita il governatore Pigliaru.

Da 11 a 1. Sparisce la frammentazione, le 11 Asl si fondono in una sola azienda. E con loro vanno in pensione anche 11 bilanci, 11 sistemi di controllo di gestione del servizio che si è tradotto nella disomogeneità «di procedure e spesso di assistenza», hanno spiegato il governatore Francesco Pigliaru e l’assessore alla Sanità Luigi Arru nell’illustrare il disegno di legge. Non solo: l’assenza di una cabina di regia è fonte di sprechi «con costi insostenibili e sempre crescenti», ha sottolineato Pigliaru. All’interno di un sistema sanitario che da solo pesa mezza finanziaria regionale (quasi 3,5 miliardi di euro), l’Asur rappresenta un piccolo tassello all’interno del mega piano di rientro: il risparmio, che pure ci sarà e sfiorerà il 30 per cento, non è il primo obiettivo della riforma «ma sarà una importante conseguenze delle economie di scala». Un esempio: il personale da impiegare e gli acquisti, tutto avverrà da una centrale unica.

Il sistema. L’Asur comunque non resterà sola. La riforma prevede un modello organizzativo a cinque: oltre alla Asl unica, che subentra nel patrimonio e nelle funzioni alle soppresse aziende sanitarie, resteranno in piedi l'azienda ospedaliera Brotzu, le due ospedaliero-universitarie di Cagliari e Sassari e l'Azienda regionale dell'emergenza e urgenza (Areus).

I compiti. Il progetto disegnato dalla giunta Pigliaru prevede che l’Asur assuma il controllo gestionale dell’intero sistema sanitario: una specie di cervellone che prenderà in carico servizi, personale, acquisti, stipendi ma anche procedure di selezione e reti informatiche. Non solo. L’Asur dovrà definire gli accordi con le strutture pubbliche ma anche stipulare i contratti con quelle private e con i professionisti accreditati.

I tempi. Il disegno di legge fissa la data del 1 luglio per il battesimo dell’Asur. Per questo entro il 30 giugno dovrà essere nominato il nuovo direttore generale. Che entro 18 mesi dovrà dimostrare di avere compreso il senso della sua missione: in un anno e mezzo il manager dovrà infatti completare la complessa operazione di allineamento dei bilanci (entro la fine del 2016) e adottare il primo documento contabile della nuova Asl.

Otto aree. Con l’Asur nascono le Assl, cioè le Aree socio-sanitarie locali. Saranno 8, come le vecchie province e come gli ambiti delle vecchie Asl. L’evoluzione delle Aree ricalcherà i confini stabiliti dalla riforma degli enti locali. In ogni Area ci sarà un certo numero di distretti socio-sanitari: a stabilire numeri e ambiti territoriali sarà il direttore generale dell’Asur.

Le emergenze. Un altra sigla importante, perché identifica il salvavita in caso di emergenza. È l’Areus: «Una garanzia per le patologie tempodipendenti come l'infarto che necessitano di pronto intervento». ha spiegato l’assessore Arru. Per il momento l'Azienda per l'emergenza e le urgenze avrà due basi, una a nord e l'altra nel sud dell’isola, In seguito, ha annunciato Arru, «si provvederà a ricollocarle nelle due sedi che permettono di dare una risposta immediata alle esigenze dei pazienti».

Il percorso. Prestissimo il disegno di legge approderà in consiglio regionale. I tempi per l’approvazione sono ridotti all’osso. Entro il 1 luglio l’Asur dovrà diventare realtà. Sarà l’assemblea a stabilire la sede. Ed è molto probabile che in Consiglio ci sarà una convergenza su Sassari. Dopo le polemiche per l’unica Città metropolitana istituita a Cagliari, il Nord dell’isola attende una ricompensa.

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