La Nuova Sardegna

protezione civile

«Alluvioni, ora c’è più attenzione»

di Stefano Ambu
«Alluvioni, ora c’è più attenzione»

Negli ultimi tre anni sono stati spesi 4 milioni per la sicurezza

01 maggio 2016
2 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. Numeri brutali del disastro alluvione. E quelli della tragedia evitata: 19 morti nel 2013 e nessun ferito nel 2015. Mentre a Nizza- sempre nel 2015 e con lo stesso ciclone- 17 croci. Segno, forse, che in Sardegna- e a Olbia drammatica capitale del disastro di tre anni fa- qualcosa è cambiato. Che cosa? C'è più attenzione. Anche nei comportamenti nei giorni di pioggia. Autotutela: è uno dei punti chiave della nuova legge sulla Protezione civile. E anche il punto centrale del ragionamento del numero uno Fabrizio Curcio nel corso di un convegno a Cagliari. «Il cittadino può fare la sua parte – ha detto Curcio – perché è il primo che vede la pioggia. La macchina organizzativa poi entra anche in azione, ma intanto è lui che ha la prima percezione del pericolo». La storia sarda parla, dal 2010 al 2015, di 9 casi di allerta rossa. In mezzo c'è la tragedia del ciclone Cleopatra. Ma in mezzo ci sono anche giornate in cui dopo l'allarme non è successo nulla. «Capisco le esigenze di tutti, anche economiche, di fronte all' allerta meteo. Ad esempio degli albergatori. Ma dobbiamo gestire queste situazioni con equilibrio». Incertezza, anche perché il clima sta cambiando. E anche l'intervento dell'uomo ha cambiato il territorio. Olbia, ad esempio, 80 anni fa era tutta un'altra cosa. «È cambiato anche il modo di piovere – ha detto Graziano Nudda, direttore generale protezione civile –. Il ciclone Cleopatra ha creato consapevolezza del rischio che si corre, se non si adottano pratiche di autotutela. Ma il 2015 ha dato un segnale: se dovesse ricapitare la gente è pronta. Noi stiamo insistendo su formazione e informazione". Negli ultimi tre anni sono stati spesi oltre 4 milioni e sono stati acquistati nuovi mezzi. E che, visto che ormai la stagione estiva è alle porte, i fondi per il salvamento a mare sono passati da 400mila a 800mila euro.

In Primo Piano
L’industria delle vacanze

Tassa di soggiorno, per l’isola un tesoretto da 25 milioni di euro

Le nostre iniziative