La Nuova Sardegna

Abbanoa batte Adiconsum in tribunale: 37mila sardi devono pagare i depositi cauzionali

Il presidente di Abbanoa Alessandro Ramazzotti
Il presidente di Abbanoa Alessandro Ramazzotti

I giudici civili del tribunale di Nuoro danno ragione alla società che gestisce il servizio idrico in Sardegna: chi non l'ha ancora fatto dovrà versare i 52 euro

29 aprile 2016
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SASSARI. Abbanoa batte Adiconsum in tribunale: per i giudici di Nuoro i depositi cauzionali sono legittimi. E, dunque, la società di gestione del sistema idrico ha tutto il diritto di chiedere l’anticipo di 52 euro ai 37mila sardi che ancora non lo hanno pagato.

Per la seconda volta il tribunale di Nuoro ha bocciato il reclamo presentato da Adiconsum che puntava a bloccare i pagamenti delle cauzioni. I giudici hanno ribadito quanto già stabilito nel 2015 quando venne respinto il primo ricorso della associazione dei consumatori: il deposito cauzionale, si legge nell’ordinanza, «si presenta anche come strumento di favore per l’utente».

La guerra di Adiconsum versus Abbanoa era iniziata nel 2014, quando la società dell’acqua decise di sanare una incongruenza che risaliva alle gestioni precedenti. In Sardegna, infatti, fino a quel momento due terzi degli utenti avevano pagato un anticipo dei consumi, mentre il restante terzo non aveva lasciato alcun deposito. Di qui, Abbanoa aveva deciso di battere cassa e chiedere un anticipo di 52 euro ai clienti che non lo avevano pagato. Una cifra pari a un quarto dei 208 euro di spesa media annua di una famiglia per il servizio idrico integrato.

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