La Nuova Sardegna

Ricavi in aumento, due capi, niente cemento: ecco la nuova Costa Smeralda

di Guido Piga
Da sinistra, Franco Mulas, Mario Ferraro, Mariano Pasqualone e Franco Carraro
Da sinistra, Franco Mulas, Mario Ferraro, Mariano Pasqualone e Franco Carraro

Il Qatar approva il bilancio del 2015, ci sono previsioni boom per l'estate. Riassetto nelle società

26 aprile 2016
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PORTO CERVO. Ricavi (in aumento) che sfiorano i 100 milioni. Dipendenti che arrivano a 1300. Stipendi per oltre 24 milioni. Un ebitda (l’indicatore di redditività) pari al 24% del fatturato, nessun debito bancario, una perdita di 5 milioni per “partite straordinarie”. I numeri del bilancio della Costa Smeralda - inteso come quello delle varie proprietà del fondo del Qatar, dagli alberghi alla marina, dai terreni ai negozi - certificano che la stagione turistica 2015 è stata una delle migliori degli ultimi anni.

Il bilancio consolidato è stato approvato oggi, 26 aprile, dall’assemblea degli azionisti (uno solo, appunto il Qatar), ma l’occasione è servita a far emergere una rilevante novità (la Costa Smeralda avrà due amministratori delegati) e ad analizzare una tendenza (la stagione 2016 sarà ancora migliore di quella passata, sarà super).

Bilanci (quasi) positivi. Le attività della Costa Smeralda sono divise in varie società e la capogruppo, Smeralda Holding, le mette tutte insieme. I ricavi del 2015 sono stati pari a 86 milioni. Di questi, 71 arrivano dagli alberghi (Cervo, Cala di Volpe, Romazzino, Pitrizza) e 10 dalla marina vecchia e nuova. Se si aggiungono i 10 milioni della Servizi consortili, che raccoglie le quote e si prende cura del Consorzio, la Costa Smeralda arriva quasi a 100 milioni di fatturato. L’ebitda è in aumento del 3,5% e si attesta al 24% del fatturato: un’ottima performance, così la valutano gli amministratori. Tirate le somme, l’utile, però, non c’è: la perdita è di quasi 5 milioni. Perché - è spiegato nel bilancio - ci sono state partite straordinarie, legali soprattutto.

L’occupazione. C’è l’occupazione intesa come lavoro, e quella delle camere. Partendo dall’ultima voce, in poco più di 5 mesi i quattro alberghi a 5 stelle hanno generato ricavi per 71 milioni: ogni mese che sono stati aperti hanno fatto entrare oltre 14 milioni, pari a mezzo milione al giorno.

Come è possibile? Il fascino della Costa, il lusso delle sue strutture, la professionalità dei dipendenti. In media, ogni camera a 5 stelle occupata negli hotel italiani produce 400 euro; una della Costa Smeralda, 1400 euro.

I lavoratori, appunto. Sono stati 1300 (stagionali compresi). E, tra stipendi e oneri, le società hanno messo in circolazione quasi 24 milioni e mezzo di euro.

Due capi. Il fondo del Qatar, che possiede la Costa Smeralda dal 2012, ha preso la prima decisione strutturale. Ci saranno due amministratori delegati. Quello attuale, Mariano Pasqualone, terrà per sé la società dei porti (nel 2015, le presenze sono state 20 mila) e quella del Consorzio. Gli alberghi e il golf saranno guidati dal nuovo ad, Mario Ferraro, arrivato a Porto Cervo un anno fa. La gestione degli hotel resterà in capo a Franco Mulas, manager di Starwood. Il presidente, quello a cui tutti riportano, sarà ancora Franco Carraro.

I piani. Pasqualone, Ferraro, Mulas e Carraro, settimane fa, sono volati insieme a Doha. Il Qatar ha diviso i loro compiti, ma gliene ha assegnato uno comune: far aumentare clienti e ricavi, senza toccare nulla a livello edilizio. Facendo funzionare bene quello che già c’è, insomma. Sulla scia del 2015. Dice Pasqualone: «Sono particolarmente soddisfatto della stagione passata. E quella che sta per cominciare, in base alle richieste e alle prenotazioni, sarà ancora migliore».

 

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