La Nuova Sardegna

domani

Carloforte va a referendum sulla nuova municipalizzata

di Simone Repetto

CARLOFORTE. Votazione inedita per Carloforte che, a distanza di una settimana, ritorna alle urne domenica per un referendum. Si tratta stavolta di una consultazione locale, voluta dall'amministrazione...

23 aprile 2016
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CARLOFORTE. Votazione inedita per Carloforte che, a distanza di una settimana, ritorna alle urne domenica per un referendum. Si tratta stavolta di una consultazione locale, voluta dall'amministrazione del sindaco Marco Simeone per chiedere agli elettori isolani di esprimersi sull'istituzione di una nuova società municipalizzata comunale per l'esercizio di servizi pubblici. I seggi, nei siti scolastici consueti, saranno aperti dalle 8.30 alle 20. Ritorna dunque alla ribalta la nascita di una municipalizzata a Carloforte che, secondo quanto dichiarato dal sindaco in consiglio comunale (anche se il quesito parla di "Servizi pubblici"), si occuperà solo di nettezza urbana. L'appalto attuale, affidato alla Derichebourg San Germano, scade il prossimo anno, in cui ci saranno anche le elezioni comunali. Simeone ritiene essenziale affidare il servizio alla futura società pubblica (come già fece un decennio fa) perché «si andrebbe a risparmiare l'utile di impresa, pari a un 30 per cento, che rimarrebbe nelle disponibilità comunali per migliorare il servizio», da molti considerato non soddisfacente (la raccolta differenziata generale, è poco sopra il 50 per cento). L'opposizione reputa invece inutile sia la consultazione che l'istituzione di una nuova società comunale in house, in quanto ritiene che il servizio possa essere migliorato con una società privata. Sullo sfondo, aleggia il fantasma della vecchia municipalizzata srl, fallita e portatrice di molti guai a diversi amministratori, con processi ancora in corso. A seguito dei procedimenti giuridici aperti in sede penale (bancarotta) e civile, dieci ex amministratori sono stati condannati a rifondere l'ingente debito (tra questi l'ex presidente della Regione Cappellacci) e per due di loro (Simonetti e Rivano) è arrivata anche una condanna penale a 2 anni e 10 mesi di reclusione.

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