La Nuova Sardegna

L’ACCOGLIENZA»NUMERI DA PRIMATO

di Alessandro Pirina

SASSARI. Sarà un’estate da sold out. Trovare una camera libera a luglio e agosto sarà una missione impossibile. La Sardegna ritorna ai fasti di un tempo. Con hotel al completo, spiagge super...

21 aprile 2016
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SASSARI. Sarà un’estate da sold out. Trovare una camera libera a luglio e agosto sarà una missione impossibile. La Sardegna ritorna ai fasti di un tempo. Con hotel al completo, spiagge super affollate e file chilometriche sulle strade. Un’immagine che rimanda all’isola dell’epoca pre crisi. «La stagione promette numeri importanti – racconta Paolo Manca, presidente di Federalberghi –. È previsto un aumento tra il 5 e il 7 per cento, ma i più ottimisti azzardano il 10. Ormai siamo una delle poche destinazioni rimaste sicure, rientriamo tra le destinazioni privilegiate in Europa. Da adesso sarà un continuo crescendo di arrivi che raggiungerà il picco in piena estate. Se si va avanti con questo trend chi non prenota per tempo rischia di non trovare posto».

Partenza anticipata. La Pasqua molto bassa aveva fatto pensare a una partenza a rilento, ma in realtà la stagione prenderà il via con una settimana di anticipo. «È sbagliato considerare Pasqua come lo start della stagione, ha senso solo se cade nella seconda metà di aprile, il 27 marzo è fantascienza – spiega Manca –. Quest’anno le strutture alberghiere apriranno il 25 Aprile anziché il Primo maggio. Significa guadagnare tra 7 e 10 giorni. Da questo weekend aprirà il 40 per cento delle strutture alberghiere, mentre dal 25 maggio il 100 per cento».

Previsioni ottime. Nel 2015 la Sardegna ha registrato 2 milioni e 600mila arrivi e oltre 12 milioni di presenze. Numeri che nell’isola non si vedevano da tempo. E che quest’anno si prevedono ancora più alti. Si parla di una forbice tra il 5 e il 7 per cento in più, con picchi del 10. «Il rischio è che da luglio a settembre non si trovi più posto. Gli alberghi non hanno tanta disponibilità. Quelli più grandi, quelli che fanno promozione sono già pieni, ma con queste previsioni credo che si riempiranno tutti. E a un certo punto la Sardegna diventerà a numero chiuso».

Mesi di spalla. Il sold out ovviamente riguarderà soprattutto i mesi caldi, da giugno a settembre, ma nel resto della stagione si continuerà a soffrire. «È l’altro lato della medaglia – dice ancora Manca –. Purtroppo tolti quei quattro mesi abbiamo a che fare con numeri troppo marginali. Nell’isola ci sono 107mila posti letto, ma solo in alta stagione. A maggio e ottobre la capacità è ridotta fino alla metà. Noi dobbiamo fare in modo di arrivare a sei mesi fruibili al 100 per cento».

Incentivi. A tal proposito la Regione ha promosso una serie di incentivi per le strutture che tengono le insegne accese anche durante la media stagione. «Lo abbiamo sollecitato noi, è un’ottima iniziativa che permette agli hotel di restare aperti anche nei mesi di spalla. Per un servizio a 4 stelle i costi sono molto più elevati rispetto a 10 anni fa, mentre le tariffe sono ancora allineate all’epoca della crisi. Il rapporto costi- ricavi dunque non è più quello di un tempo, ma non possiamo più permetterci di aumentare i prezzi. Il nostro obiettivo è allungare la stagione».

Italiani e stranieri. I cosiddetti mesi di spalla sono quelli che attraggono più stranieri, mentre a luglio e agosto sono più affezionati gli italiani. «La Germania continua a crescere, seguita da Francia e Svizzera. Ma è in generale l’Europa che dà ottime risposte. E c’è anche una ripresa degli italiani, che continuano a preferire luglio e agosto».

Il caso Ryanair. Negli ultimi mesi il ridimensionamento di Ryanair ha fatto temere un tracollo per Alghero. «Il turista medio trova un’altra strada per venire in Sardegna. Anziché con la low cost prenoterà via tour operator. E, infatti, registriamo una crescita di charter su Alghero. Ci sarà qualche ripercussione sulla fascia più bassa, ma in quel caso a essere più penalizzate sono le seconde case».

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