La Nuova Sardegna

intesa cgil-uil e conad

Jobs act in freezer, c’è l’articolo 18

di Luciano Pirroni

Ok alle massime tutele per 155 lavoratori di un deposito a Monastir

20 aprile 2016
2 MINUTI DI LETTURA





MONASTIR. «L'articolo 18? Confermato, a dispetto del jobs act. Così come le tutele nei cambi d'appalto». Il sindacato annuncia con soddisfazione l'intesa raggiunta a Monastir, nello stabilimento a un passo dalla Carlo Felice: «Una svolta, con 155 lavoratori impiegati da anni nel magazzino di smistamento merci per la Conad che mantengono il posto di lavoro con il contratto a tempo indeterminato preesistente al jobs act». È il risultato della trattativa portata avanti da Filcams Cgil e Uiltucs Uil con Conad e Logicon, la società di proprietà della famiglia Nieddu, che si è aggiudicata l'affidamento del lavoro al deposito merci di Monastir. «Le imprese serie – dice la segretaria regionale Filcams Simona Fanzecco – non hanno bisogno di comprimere i diritti, perciò firmano accordi e contratti che vanno oltre il jobs act». Da qui nasce l'intesa raggiunta, che dovrebbe rappresentare un esempio per altre aziende: «Finalmente, nell'affidamento di un servizio e nella scelta dei partner commerciali, il committente privilegia un'azienda locale, la qualità e il rispetto del lavoro, l'etica e la solidità economica». L'accordo siglato pochi giorni fa è un ottimo risultato che, oltre a confermare ulteriormente le politiche di investimenti e di espansione, sia della Conad che della società Nieddu, rappresenta per il sindacato un punto di forza nella battaglia per riportare all'attenzione del dibattito politico la centralità del lavoro e dei diritti: «Sono le ragioni per cui siamo impegnati nella raccolta delle firme per la proposta di legge popolare sulla Carta dei diritti universali e per i tre referendum su voucher, responsabilità solidale, licenziamenti». La Filcams Cgil ricorda che quotidianamente si scontra con realtà lontane da quelle che hanno visto chiudere l'accordo per il deposito di Monastir: «Si tratta di situazioni che vanno a scapito dei lavoratori ma anche delle stesse imprese», conclude Simona Fanzecco.

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative