La Nuova Sardegna

natalitÀ il record negativo

Solo 1,1 figli per madre la Sardegna ultima in Italia

Solo 1,1 figli per madre la Sardegna ultima in Italia

CAGLIARI. Da fabbrica di bambini a capitale delle culle vuote. La Sardegna conquista un altro primato negativo. È la regione con il numero minore di nati. Un record clamoroso perché 60 anni fa, nel...

17 aprile 2016
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CAGLIARI. Da fabbrica di bambini a capitale delle culle vuote. La Sardegna conquista un altro primato negativo. È la regione con il numero minore di nati. Un record clamoroso perché 60 anni fa, nel 1952, era in testa in Italia per numero di figli per donna: 3,8. Nel 2015 il dato si è fermato a un clamoroso 1,1. Il dato peggiore su scala nazionale. In 60 anni dal migliore al peggiore risultato in Italia.

Un tracollo che ha molte spiegazioni ed è stato illustrato al congresso regionale delle Acli. L’ incontro ha portato alla luce come la situazione demografica dell’isola sia drammatica.

Le Acli partono da un primo punto fondamentale, l’aiuto alle famiglie. Perché non solo sono diminuiti i nati, ma è anche cresciuta l'età delle madri sarde al primo nato. Oggi si ha a 32,4 anni, nel 1995 l’età media era di 30,5 anni. Cresce anche il numero delle coppie senza figli.

Complessivamente, nell'isola, il tasso di natalità è sotto il 7 per mille (6,9, dati Svimez). Al contrario l'indice di mortalità supera il 9 per mille. Le Acli hanno registrato che, nel 2015, in 304 comuni su 377, l'80,6 per cento, il saldo naturale della popolazione è stato negativo.

Il fenomeno ha riguardato in modo particolare i piccoli paesi interni, falcidiati dallo spopolamento, ma non ha risparmiato del tutto le città più grandi.

Anche a Cagliari, per esempio, nel 2015 il saldo tra i nati e i morti è stato negativo (-891 unità), ma la popolazione complessiva è di poco aumentata solo col contributo degli immigrati (più 1.319, dati dell’atlante demografico del Comune). Anche il saldo migratorio è negativo in tanti paesi della Sardegna. In 225 comuni su 377, circa il 60 per cento, gli emigrati superano gli immigrati. Un fenomeno che investe in modo particolare i piccoli centri delle zone interne, dove la cicogna non arriva, i giovani scappano e neppure l'arrivo degli stranieri sembra capace di scongiurare una lenta estinzione.

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