La Nuova Sardegna

la protesta

Ex Ila, operai occupano i municipi

di Tamara Peddis

Presìdi a Gonnesa e Carbonia: vogliamo il ricollocamento

08 aprile 2016
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PORTOVESME. Occupazione delle aule consiliari di Gonnesa e Carbonia e sciopero della fame per chiedere la ricollocazione lavorativa. È questa l’aspra protesta degli operai della ex Ila di Portovesme, messa in campo questa mattina, dopo anni di attese, corsi di formazione professionale e accordi regionali per il rilancio della fabbrica di laminati in alluminio, fallita nel 2008. Gli operai adesso chiedono di essere ricollocati in attività lavorative. Per richiamare l’attenzione delle istituzioni e in vista di un incontro che si svolgerà domani alle 12 nella sede dell’assessorato al Lavoro a Cagliari, gli operai hanno deciso il presidio permanente delle aule consiliari di Gonnesa e Carbonia, i Comuni che fanno parte del Consorzio industriale di Portovesme. Il prossimo giugno tutti i lavoratori, circa 90, perderanno il diritto agli ammortizzatori sociali. «Le possibilità di un rilancio della fabbrica – hanno spiegato con amarezza gli operai in occupazione – sono nulle, perché nello stabilimento non ci sono neanche più macchinari in quanto sono stati venduti. A questo punto chiediamo un impegno politico della Regione per poter continuare a lavorare, visto che proprio la Regione nel giugno del 2012 aveva firmato un accordo con l’imprenditore iglesiente Antonio Deriu al fine di rilanciare lo stabilimento, ma ma dopo la speranza noi siamo rimasti senza lavoro».

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